di Chris Baldelli
Niente da fare, il signor Macron proprio non ci riesce a non fare figure barbine. Tanto da farsi fare una “tirata d’orecchie” dalla Repubblica Democratica del Congo, Félix Tshisekedi, che ha ricordato alla Francia e all’Europa di adottare una visione differente dell’Africa, avvertendo che “se la Francia vuole essere oggi in competizione con tutti gli altri partner dell’Africa, deve entrare in sintonia con la politica africana e il modo in cui i popoli africani vedono ora i partner della cooperazione”.
Il tutto accade nell’ultima tappa della settimana del presidente francese in Africa e, nella conferenza finale, si sono affrontati 2 temi importanti: il superamento della “Françafrique” e la pace nelle province congolesi orientali.
Per quanto riguarda la prima discussione, Macron ha provato ad esporre la sua versione per stabilire le relazioni tra Francia e paesi africani, ma ha dovuto scontrarsi con una realtà ben diversa: il sentimento antifrancese è ancora forte ed è allineato al concetto anticolonialista.
Sulla seconda invece, Macron ha condannato i gruppi violenti, come ad esempio gli islamisti del ADF e del M23, ma ha anche detto “dal 1994 non siete mai riusciti a ripristinare la sovranità militare, di sicurezza o amministrativa del vostro Paese. È una realtà. Non dobbiamo cercare i colpevoli fuori, in questa vicenda” e che tutti devono “assumersi le proprie responsabilità, compreso il Rwanda”.