di Roberta Lasi

Il mondo delle startup, più di recente, e delle criptovalute, qualche mese fa, sono stati scossi da un terremoto finanziario: SVB Silicon Valley Bank è fallita, mentre lo scandalo FTX ha portato alla luce una serie di truffe e manipolazioni di mercato e loschi traffici nel mondo delle criptovalute.

La politica di Helicopter money delle banche centrali occidentali di questi anni, che hanno immesso enormi quantità di denaro nell’economia globale esclusivamente finanziaria, assetando di liquidità l’economia reale, ha portato ad una speculazione irresponsabile da parte di molte istituzioni finanziarie e di individui che hanno cercato di trarre profitto da questo flusso di denaro. E da qui, il finanziamento sconsiderato da parte di SVB a start up senza una reale prospettiva futura e consistenza imprenditoriale, generando una quantità enorme di prestiti inesigibili, e, nel mondo delle criptovalute, un aumento esponenziale di speculazione utilizzata anche, come emerso da vari documenti, per finanziare guerre e armamenti in particolare quelli ucraini. Da notare che, dalle Agenzie di Rating, SVB, come nel 2008 Lehman Brothers, sino all’ultimo erano valutate con AAA…Che sia in realtà un “AAA lavoro cercasi”?

Le strategie delle élites mondiali hanno contribuito a creare un sistema finanziario opaco e poco trasparente, dove il denaro è diventato un fine a se stesso e uno strumento per comprimere l’economia reale. Questa mentalità ha portato ad una serie di crisi finanziarie, economiche e politiche, che hanno colpito duramente i ceti meno abbienti, ma soprattutto i ceti medi della società, da sempre spina dorsale del benessere economico e produttivo. Il concetto di neofeudalesimo è la ricetta che le élites mondiali stanno, attraverso queste crisi e guerre, cercare di portare avanti come ormai unico strumento per la loro stessa sopravvivenza. Il fatto che il loro gioco sia sempre più palese, è segno della loro, ormai vicina, fine.

Siamo noi la maggioranza e abbiamo ampliamente il potere di dare la spallata finale a questo sistema ed al suo crollo. Si tratta di diventarne pienamente consapevoli, senza farci influenzare dai più o meno noti infiltrati separazionisti. Riorganizzarci, magari partendo da piccole comunità davvero spontanee, che man mano si mettono in rete tra di loro, può essere una strada.

Innanzitutto, è necessario creare un sistema finanziario trasparente e regolamentato, spazzando via tutti quei burattini, che sono stati posizionati ovunque finora dalle decadenti élites, e dove le attività delle banche e degli investitori sono monitorate e regolamentate da organi indipendenti, composti da persone equilibrate, oneste e professionalmente preparate. Inoltre, è importante investire in progetti che creino valore reale per la società, come l’innovazione tecnologica vera, l’agricoltura sostenibile non intensiva, che esalti le produzioni locali, e le energie rinnovabili. Stravolgere, anzi, annullare completamente l’agenda 2030.

Se la politica delle continue crisi e guerre serve a mantenere lo status quo, a difendere gli interessi delle élites mondiali e a perpetuare il sistema finanziario attuale, dove le disuguaglianze sociali ed economiche aumentano ogni giorno di più, dall’altro lato sta accelerando in modo esponenziale la presa di coscienza di interi popoli e nazioni. Lo si vede dalla ascesa che sta avendo tutto il sistema multipolare dei BRICS, che ha messo in netta minoranza l’attuale sistema globalista Occidentale, sia come peso finanziario reale che di popolazione, mondiale. Siamo sempre più vicini alla fine del dollaro come moneta di riferimento. Ormai pare che il sistema anglo americano in crisi riesca solo a partorire topolini da elefanti, come l’ennesimo caso della Silicon Valley Bank.

È tempo di un cambiamento radicale, di una rivoluzione culturale che metta l’economia al servizio della società e non viceversa. Solo così potremo costruire un futuro diverso per noi e per le generazioni future.

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