di Cris Baldelli (foto Twitter)

Tralasciando il fatto che certe dichiarazioni ce le saremmo aspettati più da un ministro esponente del centrosinistra piuttosto che da quelli che fino a pochi mesi fa sostenevano di essere l’alternativa, ma si sa…cambiano le facce ma gli obbiettivi antipopolari rimangono sempre gli stessi.

Del resto, cosa ci si poteva aspettare da governo più a destra degli ultimi anni? Quella stessa destrina atlantista che sempre parlato di sovranità e di uscita dai sogni dell’UE ma giura fedeltà incontrastata alla NATO.

Ed è in questo contesto che si inserisce il ministro della Difesa, Giudo Crosetto, convinto che i mercenari russi usino i migranti come arma di guerra ibrida….(si, lo ha detto veramente!).

Dall’inizio del 2023 gli sbarchi sono aumentati rispetto all’anno scorso e i dati del Viminale convincono la Premier, Giorgia Meloni a convocare una riunione con il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, lo stesso Guido Crosetto di cui abbiamo parlato prima e i vertici dei Servizi segreti, mentre dall’estero si collegano i vicepremier Antonio Tajani e Matteo Salvini.

Ad aizzare le polemiche ci si mettono le dichiarazioni di Crosetto che dichiara: “Mi sembra che l’aumento esponenziale del fenomeno migratorio che parte dalle coste africane sia anche, in misura non indifferente, parte di una strategia chiara di guerra ibrida” e che il Gruppo Wagner “sta attuando, utilizzando il suo peso rilevante in alcuni Paesi africani”.

A rispondere a certe accuse ci pensa direttamente il “direttore d’orchestra” del Gruppo Wagner, Evgenij Prigožin, che di certo non usa mezzi termini nei confronti del ministro italiano: “Crosetto dovrebbe guardare meno in altre direzioni e occuparsi dei suoi problemi, che probabilmente non è riuscito a risolvere. Noi non siamo al corrente di ciò che sta succedendo con la crisi migratoria, non ce ne occupiamo, abbiamo un sacco di problemi nostri di cui occuparci”.

E finisce definendo Crosetto un “mudak” la cui traduzione non mi sembra consone a chi non vuole sentire parolacce.

Invece, Mercoledì 15 marzo il sito del quotidiano “Il Foglio” aveva riportato una notizia choc, e cioè la convinzione dell’Intelligence italiana dell’esistenza di una taglia da 15milioni di dollari imposta dalla Russia sulla testa dello stesso Crosetto. È però intervenuto quest’ultimo a smentire tali affermazioni con un tweet:

“Lo voglio ribadire per non alimentare un ulteriore, inutile, motivo di scontro: non mi sento minacciato e sono certo che non ci siano taglie o altro, su di me.

Se ci fossero stati rischi o minacce reali di tale gravità, ne sarei certamente stato informato e non è mai accaduto.”

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