di Chris Baldelli

In Francia da diverse settimane sta dilaniando una prostesa altamente popolare ed imponente che inizia dalle semplici manifestazioni fino ad arrivare alle barricate vere e proprie, che spesso vedono anche incendi, occupazioni e scontri con la polizia. Il motivo di tutto ciò è dato dalla riforma delle pensioni del Presidente, Emmanuel Macron, che alza l’età pensionabile da 62 a 64 anni. Quello a cui stiamo assistendo nell’ultimo periodo non riguarda solo il malcontento generico raccolto per la legge sulle pensioni e la maniera quasi ridicola con cui è stata fatta passare. Per l’opinione pubblica è proprio lo stesso Macron che non rappresenta più il popolo francese e la sua nazione. I dissidenti che vediamo in piazza non contestano solo la sua presidenza, ma anche anni di politiche neoliberiste che non hanno portato a nulla se non ad una destrutturazione della società e soprattutto una seria critica all’UE e alle istanze di banche e padroni.

Oggi decima giornata di mobilitazione e di lotta che ha visto addirittura la Tour Eiffel chiusa per sciopero in concomitanza con l’inizio delle manifestazioni. Nella giornata di ieri invece pure il museo del Louvre ha chiuso per lo sciopero del personale. All’incirca un migliaio di persone hanno occupato i binari della Gare de Lyon, tra le principali stazioni di Parigi, da cui partono e arrivano anche i collegamenti ferroviari con l’Italia. Il blitz ha causato ritardi alla circolazione dei treni, e si sono registrati anche pesanti disagi nei treni suburbani di Parigi, con il 40% dei treni RER (Réseau Express Rapide) soppressi sulle linee A e B.

In Italia invece che succede?

In Italia abbiamo un governo che ci sta portando alla terza guerra mondiale, che fa la guerra ai poveri, tagliando il reddito di cittadinanza, e che non investe né sull’istruzione né tantomeno sui giovani.
Figli che non nascono per “ovvie ragioni” e che vogliono essere sostituiti con l’immigrazione. E mentre si spendono soldi a raffica per foraggiare un conflitto imperialista, si trova sempre qualcosa per distrarre la massa: ieri era l’antifascismo, oggi sono le “famiglie arcobaleno”. In tutto questo il mainstream gioca un ruolo fondamentale, facendo, come al solito, i bravi lacchè di regime, sbraitando ogni giorno su come esistano “diversi tipi di famiglie”.

In tutto questo la sinistra nostrana cosa fa?

Quello che gli riesce meglio: servire il globalismo dimenticandosi le lotte sociali e proletarie. Una domanda che sorge spontanea dovremmo farcela, ma se in Italia avessimo avuto lo stesso temperamento, si discuterebbe ancora della riforma Fornero?

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