di Luigi Cortese

Il presidente ucraino ha auspicato di incontrare, in Ucraina, il leader cinese, secondo quanto riporta l’agenzia AGI avrebbe dichiarato: “Ho avuto contatti con lui solo prima della guerra”.

Zelensky, in un’intervista all’agenzia americana AP, avrebbe sottolineato che perdere la battaglia per la cittadina del Donbass, Bakhmut, difesa strenuamente dalle forze armate ucraine contro gli agguerriti militari del gruppo Wagner, “sarebbe per Kiev una sconfitta politica, più ancora che strategica”.

I timori del presidente ucraino sull’eventuale vittoria russa a Bakhmut sono principalmente inerenti le eventuali pressioni della comunità internazionale, ed interne al suo stesso Paese, per un compromesso, a sua detta “inaccettabile”, per porre fine al conflitto. Putin, avrebbe dichiarato Zelensky, “venderebbe questa vittoria all’Occidente, alla sua società, alla Cina, all’Iran”, e conseguentemente la popolazione ucraina “si sentirà stanca e mi spingerà a scendere a compromessi con loro”.

Dopo oltre un anno dall’inizio del conflitto Russo-Ucraino per la prima volta Zelensky appare preoccupato dal supporto occidentale. Siamo ormai sull’orlo dell’inizio di una guerra mondiale e sarebbe ora che l’Occidente spingesse l’Ucraina verso un accordo di pace e la smettesse di fornire armi. Per il bene del popolo che deve essere superiore a qualsiasi altro interesse.

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