di Luigi Cortese

Vladen Tatarsky, noto blogger militare russo, è stato assassinato in un caffè di San Pietroburgo. L’attentato sarebbe stato attuato da Darya Trepova, arrestata poche ore dopo. La donna avrebbe consegnato a Tatarsky una scatola contenente una statuetta imbottita di esplosivo.

Il locale dove si è verificato l’attentato sarebbe lo Street Food Bar n. 1, nel centro di San Pietroburgo, di proprietà di Evgenij Prigozhin, imprenditore del settore della ristorazione e capo del gruppo mercenario Wagner, come lui stesso ha ammesso ieri sera su Telegram. Prigozhin era solito ospitare nel suo locale il “Fronte Cyber Z”, che secondo l’Istituto per gli studi strategici (ISD) è in realtà una fabbrica di troll utilizzata per promuovere la propaganda russa sui social che teneva degli eventi nazionalisti sulla campagna militare russa in Ucraina, come nel caso di domenica, quando l’oratore principale era Tatarski, il cui vero nome è Maxim Fomin.

L’attentato, oltre alla morte di Tatarski, ha provocato 32 feriti, tra cui 10 in gravi condizioni. Tra i feriti risulterebbe anche una ragazza di appena 14 anni.
Daria Trepova, nata a San Pietroburgo nel 1997, risulterebbe, dalle dichiarazioni delle istituzioni russe, essere coinvolta in altre azioni non autorizzate contro la campagna militare russa in Ucraina. L’attentato a Tatarski ricorda in modo impressionante quello fatto a Darya Dugina, figlia di Alexander Dugin, uccisa il 20 agosto 2022 con un attentato dinamitardo a Mosca nella sua auto davanti agli occhi del padre.

Tatarski, secondo il media indipendente Meduza, è un blogger e uno dei più famosi corrispondenti militari, arrivato all’apice del successo durante la campagna militare russa in Ucraina. Nato nella regione ucraina di Donetsk, avrebbe combattuto nel 2014 nell’autoproclamata repubblica popolare. Il suo canale Telegram conta più di 560.000 iscritti. Tatarski scriveva dal fronte ucraino.

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