di Luigi Cortese
Teheran e Riyad si incontrano a Pechino e raggiungono un accordo dopo anni di crisi diplomatiche. Si tratta di un patto di normalizzazione dei rapporti tra i due paesi, il tutto mediato segretamente da Pechino.
L’accordo, oltre a segnare una significativa vittoria diplomatica della Cina, ha portato molte scosse nella geopolitica del Medio Oriente.
Dall’annuncio dell’accordo i rapporti diplomatici tra i due paesi sono ripresi e questo fa ben sperare che verranno raggiunti importanti compromessi per la guerra nello Yemen che infuria da più di otto anni e ha lasciato centinaia di migliaia di morti.
Adesso gli sforzi diplomatici di Teheran sono concentrati nel ripristinare i contatti con gli Emirati Arabi Uniti, altra monarchia del Golfo, da tempo in contrasto con la Repubblica islamica. All’inizio di questa settimana, il vice ministro degli Esteri iraniano Ali Bagheri ha dichiarato che il suo Paese ha nominato un ambasciatore ad Abu Dhabi per la prima volta in quasi un decennio. Riyad sta anche cercando di raggiungere un’intesa simile con la Siria e spera di invitare il presidente Bashar al-Assad per una visita entro la fine dell’anno, secondo Reuters.
Queste novità diplomatiche in Medio Oriente destabilizzano la Casa Bianca che ha accolto pubblicamente con favore la nuova diplomazia, ma le denunce di Burns, capo della CIA, ai funzionari sauditi questa settimana potrebbero evidenziare preoccupazioni per la crescente influenza di Pechino nella regione.