di Luigi Cortese
Sono 5 gli italiani al vertice dei trumpiani contro gli aiuti all’Ucraina: si tratta di 5 appartenenti alla Lega e a Fratelli d’Italia. Il tutto si svolge a New York: l’evento organizzato da Conservative Political Action Conference (Cpac), può essere definita l’internazionale dei Conservatori più vicini a Trump. Tra gli aderenti troviamo Vincenzo Sofo, Euro Deputato di Fratelli d’Italia, Simone Billi, Euro Deputato della Lega, e Francesco Giubilei, consigliere del Ministro Sangiuliano, giovane rampante presidente di un’associazione contigua a Fratelli d’Italia.
Il Cpac non è solo ostile alle politiche di Biden nel campo economico e sociale, ma soprattutto all’intervento militare ed economico in Ucraina. Cpac, ad oggi la più grande organizzazione conservatrice americana, è apertamente impegnata nella campagna di rielezione di Donald Trump alla Casa Bianca. La scorsa settimana ha tenuto una conferenza, nell’Ungheria di Viktor Orban, contro l’immigrazione, contro le politiche LGBTQ+ e contro l’aiuto incondizionato all’Ucraina per fermare la guerra. Anche in questa occasione non sono mancati i tre; per altro Giubilei ha rilasciato un intervista ad un network ungherese presentandosi come consigliere del Ministro Sangiuliano.
Tralasciando ovviamente la libera opportunità di partecipare o meno a qualunque conferenza, resta aperta la questione politica. Se il centrodestra a guida Meloni dichiara di essere sostenitrice dell’Ucraina inviando armi e mezzi, come può accettare che dei suoi eurodeputati ed un membro di un suo Ministero possano partecipare a tali convegni senza dir nulla?
Meloni ha una linea molto netta sulla questione Ucraina, linea apprezzata da Washington, ma da sempre c’è un dubbio che attanaglia gli addetti ai lavori: l’unità d’intenti della maggioranza sulla questione Ucraina è solo apparente? Meloni dovrebbe chiarire: Giubilei è andato a Budapest in forma privata o come rappresentante del governo? Sofo e Billi erano presenti a titolo personale, o come rappresentanti di due dei tre partiti della coalizione di governo?
Per noi le domande hanno una sola risposta: il Governo cavalca la questione Ucraina solo per opportunismo e al suo interno non mancano malumori su questo argomento. La visione atlantista della politica è accettata solo dai massimi esponenti, cosa a cui tutti si adeguano per opportunismo personale.
Vi lascio una personale e romantica visione delle cose: l’idea che si formi davvero un Governo che si stacchi dalla politica atlantista, lontano da logiche personali di potere (o di opportunità) e veramente vicino ai bisogni della gente. Un sogno per ora, vista la situazione politica di sistema imperante, destinato forse a rimanere solo tale.
pa visione romantica è condivisibile. ma ahimè come lei ben saprà sarà impossibile con questi politici. complimenti per l’articolo