di Luigi Cortese

Cosa sono i cosiddetti “eventi avversi”? Sono situazioni, danni, che il sistema cerca di occultare: oggi è difficilissimo farsi certificare di essere vittima di “eventi avversi” dovuti dal cosiddetto vaccino anti-covid, perché trovare un medico che abbia il coraggio di certificare tale situazione è difficile, forse perché hanno timore di eventuali repressioni da parte dell’Ordine dei Medici. Resta il fatto che molte persone oggi sono colpite da questi “eventi avversi”.

E’ il caso di Ingrid Busonera, una donna che si è sottoposta alla vaccinazione anti-covid e che oggi vive una sorta di “disabilità” indotta. La qualità della vita di Ingrid è sicuramente peggiorata, e questo vale anche per la sua famiglia che oggi si trova a lottare contro la burocrazia ed il muro della sanità pubblica. Ma questo ce lo racconta Ingrid che ha gentilmente risposto alle nostre domande.

  • Chi era Ingrid Busonera prima di tutto questo?
    • Da due anni mi trovo a fronteggiare quotidianamente delle battaglie per stare in piedi. Non ho più la salute e non ho più nulla di quello che era la normalità. I vaccini mi hanno portato dolori, stanchezza cronica, scosse elettriche, vuoti di memoria, tachicardia, confusione, orticaria e altro che per due anni non ha avuto risposta. Prima del 07 aprile 2021, data della prima dose Pfizer, ero una persona sana, lavoratrice, multitasking. Ho sempre lavorato nella ristorazione con ruoli di responsabilità e turni abbastanza sostenuti, andavo a lavoro, talvolta senza avere riposo anche per un mese di fila in alta stagione, stavo dietro ai miei 3 figli conciliando scuola, sport e tempo libero, e badavo alla casa, riuscendo ad organizzare e tenere sotto controllo il tutto. Nel tempo libero mi sono dedicata per anni al volontariato in 118 e spesso davo disponibilità per lavorare in eventi e catering. Adesso da giugno 2021 non sono più in grado. Ho fatto mesi di malattia fino a dicembre 2021 finché non ho dovuto rinunciare al mio lavoro. Ad oggi ho provato diverse volte a riprovare a fare il mio lavoro, ma non appena mi sottopongo a sforzo fisico, tutti i disturbi comparsi dopo le vaccinazioni si accentuano in modo esponenziale costringendomi a stare immobile per settimane e pagare a caro prezzo lo sforzo.
  • Raccontaci i tuoi problemi, le tue difficoltà oggi?
    • Oggi, dopo tre dosi e due anni passati cercando di essere CREDUTA e di avere una diagnosi, finalmente so che origine hanno i miei problemi e cosa è successo realmente. Le difficoltà sono svariate. Prima ero autonoma, autosufficiente, indipendente, oggi spesso devo contare sull’aiuto di terze persone. Per lunghi periodi ho dovuto farmi accompagnare in ospedale per le visite e per le terapie perché non ero in grado di guidare e avevo bisogno di compagnia, avendo continue vertigini. Ho passato momenti tremendi dove improvvisamente ho incominciato ad avere disturbi anomali, come confusione, stordimento, vuoti improvvisi di memoria, dolori atroci in tutto il corpo e non riuscivo neanche a camminare, senza capire cosa mi stesse succedendo. Dopo qualche mese, a settembre 2021, dopo svariate visite pubbliche e private, ho avuto la prima diagnosi di FIBROMIALGIA INSORTA POST VACCINAZIONE COVID. Purtroppo il quadro è molto più variegato, ho una pericardite recidivante, immunodeficienza secondaria acquisita, pots tachicardia ortostatica posturale, NEUROPATIA delle piccole fibre, svariate riattivazioni virali, tutto scatenato post vaccino.
  • C’è correlazione con la vaccinazione?
    • Fortunatamente grazie alla tenacia con cui sono andata avanti alla ricerca della verità, mi sono sottoposta ad accertamenti e visite che non possono lasciare dubbi e ho avuto la correlazione delle patologie con la somministrazione dei vaccini. Le certificazioni sono state rilasciate da strutture pubbliche e private che con l’anamnesi e lo studio di tutta la documentazione, hanno potuto constatare la correlazione.
  • Vista la tua situazione pregressa, hai segnalato il tutto al medico vaccinatore?
    • Io ho segnalato alla mia ASL e all’ AIFA quanto accaduto e spero che venga preso seriamente in considerazione. Tuttavia già dopo la seconda dose avevo fatto segnalazione e fatto presente dei numerosi disturbi insorti post vaccino, nonostante tutto la Asl competente e il medico dell’hub vaccinale, non hanno ritenuto opportuno esonerarmi dalla 3 dose. Preciso che mi sono dovuta sottoporre alla terza dose perché, non essendo più in grado di svolgere il mio lavoro, a gennaio 2022 sono stata assunta in una cooperativa socio sanitaria dove dovevo stare al telefono e al PC. Nonostante le numerose segnalazioni, pena la sospensione come inadempiente, sono stata costretta alla terza dose. Il mio medico di base adesso è pienamente consapevole dei danni che ho subito e che sono attribuibili alle inoculazioni.
  • Alla luce di questo hai trovato un aiuto nel Servizio Sanitario e nelle istituzioni?
    • Le istituzioni sono assenti. Ho parlato con il sindaco del mio paese che si è limitato a chiedermi se c’era correlazione, dopo di che non ho ricevuto una chiamata né altro. L’assistente sociale mi ha invitato a inoltrare domanda in invalidità civile per poter essere inserita nelle liste di collocamento protette. La sanità pubblica ha ritardato le diagnosi cercando di coprire i sintomi con antidepressivi e ansiolitici, costringendomi ad andare fuori regione e privatamente, per poter inquadrare la reale situazione. Dopo la prima dose infatti in pronto soccorso mi è stato detto che nausea, vertigini, cefalea e vomito erano i sintomi NORMALI del Pfizer. Dopo la seconda dose per tachicardia, dolore toracico e stanchezza, mi hanno dato diazepam senza effettuare nessun accertamento che potesse escludere o confermare una patologia cardiaca, come poi è risultato essere (peri miocardite) ritardando l’approccio terapeutico e causandomi continue recidive.
  • Come vive tutto questo la tua famiglia?
    • La mia famiglia convivente, soprattutto all’inizio, non capiva cosa stesse succedendo e da cosa fossero causati tutti i malesseri che mi lasciavano stremata, con una immensa stanchezza, dolori, affanno, confusione. Ora sono consapevoli che purtroppo faccio parte dei “Danneggiati”. Altri non capiscono, perché non hanno avuto problemi post siero, e pensano semplicemente che io abbia problemi legati a ansia e depressione.
  • Per concludere Ingrid, cosa ti senti di dire a chi si trova nella tua stessa situazione?
    • A chi si trova nella mia condizione, chiedo di non fermarsi alla prima diagnosi di ansia e depressione che i medici troppo spesso snocciolano, perché non sanno o non vogliono dire cosa sta realmente succedendo. Ci sono delle associazioni che aiutano realmente soprattutto a mettersi in contatto con medici onesti che prendono in carico e aiutano a uscire da questo incubo. Tra queste c’è la rete nazionale personeincammino@libero.it, rete di danneggiati per confronto e supporto, La Genesi e Danni Collaterali.

Dalle parole di Ingrid dobbiamo senza dubbio tirare fuori la forza per portare avanti la sua battaglia, che non può e non deve essere sua personale ma di un popolo che cerca la verità. La verità che dev’essere chiesta alla politica che con il terrore ha portato la maggior parte del popolo ad inocularsi un farmaco sperimentale consapevolmente. Per continuare questa missione di verità, lanciamo un appello a chiunque si trovi nella situazione di Ingrid: contattateci all’indirizzo info@fahrenheit2022.it. Noi vi daremo voce senza alcuna censura e senza alcuna paura.

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