di Luigi Cortese

La Meloni ha ribadito più volte che i nostri aiuti all’Ucraina non hanno costi vivi per lo Stato, tacciando di propaganda anti governativa chi diceva il contrario. Oggi possiamo smentire le fandonie di Stato con la norma inserita nel “Decreto Lavoro”, in discussione al Senato, che va a finanziare il settore bellico con ben 15 milioni di Euro, cifra che sarà destinata alla produzione di munizioni tramite l’Agenzia industrie difesa guidata, dal sempreverde, Nicola Latorre uomo del PD di dalemiana memoria.

Questo stanziamento serve ad “aprire nuove filiere produttive e corsi per l’aggiornamento del personale, anche in collaborazione con privati” nei centri di Fontana Liri (FR) e Noceto (PR), due dei 9 in mano all’Agenzia che ha lo scopo di “gestire le unità produttive della Difesa” e rafforzare il suo ruolo di “fornitore privilegiato del ministero”.

Cosa c’entra questo con l’Ucraina? E’ presto detto dalla stessa relazione tecnica e dal servizio bilancio del Senato che così spiegano l’importanza della norma: “E’ una misura che risponde alle conseguenze dell’aggressione russa all’Ucraina sul sistema produttivo e sul mercato degli armamenti, in particolare nel settore del munizionamento. La guerra ha infatti prodotto l’esigenza di rafforzare la produzione per continuare a rispondere alle forniture alle forze armate ucraine, senza tuttavia sguarnire le riserve nazionali”. Insomma andremo a rimpiazzare le munizioni spedite a Kiev.

Ancora una volta il Governo mente sull’esposizione italiana verso il conflitto Russo-Ucraino. Meloni ed i suoi ministri sono ormai consapevoli che gli italiani sono contrari alle manovre di aiuto a Kiev ed è per questo che tentano di camuffare l’impegno economico italiano onde evitare ripercussioni in fase elettorale. Il conflitto Russo-Ucraino, oltre ai danni economici derivanti dalle inique ed inutili sanzioni commissionate per volontà americana, colpisce l’economia italiana distraendo milioni di Euro dello Stato per aiutare Kiev sulla spinta di Washington, che usa l’Ucraina ed i suoi cittadini per la sua personale guerra contro la Russia di Putin.

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