di Gloria Callarelli
Per l’oracolo Bill Gates, che sui social appare in versione popular estiva come un vero vip che si rispetti, l’intelligenza artificiale sconvolgerà la vita delle persone. Non ha specificato, però, se in meglio o…in peggio. Facile immaginare perchè. Quel che è certo è che i complottisti ci hanno preso ancora una volta. La chat GPT è oggi uno dei primi esperimenti ufficiali di sostituzione (trans)umana. Uno strumento che funge da enciclopedia, ovviamente del pensiero unico. Qualsiasi cosa chiedi ti viene risposto secondo i dettami ispirati dal politicamente corretto e in base alle istruzioni fornite dai globalisti. Gli errori non mancano, le falle (volute) nemmeno.
Prendiamo l’esempio fatto dal prof. Matteo Simonetti, autore del primo libro italiano sul Piano Kalergi, che racconta: “Ho chiesto alla AI chi avesse scritto il libro “Kalergi. La prossima scomparsa degli europei”. Mi ha scritto che è Simonetti, aggiungendo che il libro è stato criticato in ambito accademico da prestigiosi intellettuali. Allora ho chiesto di dirmi chi sono questi critici e ne ha partoriti 3. Allora ho scritto di darmi le fonti, i link, gli articoli o il titolo dei libri in cui si trovano queste critiche. Si è scusata, ha farfugliato, non mi ha dato nulla e alla fine ha sostenuto di non aver detto nulla. In pratica è indottrinamento per gonzi”.
Intanto, secondo uno studio di PwC, l’IA potrebbe aggiungere fino a 15,7 trilioni di dollari all’economia globale entro il 2030. E, come riportato da Gartner, il 75% delle imprese utilizzerà l’IA operativa entro il 2024.
In poche parole, i numeri di una catastrofe.
Il punto è che il cancro Chat GPT è già dappertutto. Corsi, eventi, scuole; pure il mondo lavorativo si sta strutturando al dettaglio perchè nessuno si privi della NON-intelligenza artificiale. Il capitalismo progressista e tutte le imprese ad esso collegate fremono. La massa, cieca, oramai non ha più nessun sussulto di dignità intellettuale ed è pronta a bersi tutto senza farsi domande.
“La sfida per i manager adesso è scoprire come utilizzare l’AI e Chat GPT per migliorare le performance aziendali senza farsi travolgere da queste tecnologie”, sintetizza Matteo Sinigaglia, direttore generale di Fòrema, ente di formazione del sistema confindustriale naturalmente già recettivo e pronto alla novità. Forema stessa e MIB Trieste School of Management, infatti, hanno organizzato ad esempio, alla velocità della luce, un corso laboratoriale sull’intelligenza artificiale e Chat GPT a Padova. Forema è la società di formazione e consulenza di Confindustria Veneto Est specializzata nella formazione professionale e nella consulenza aziendale. Il corso, tenutosi in questi giorni, era rivolto a manager, imprenditori e liberi professionisti. Spiega il dottor Diego Vendramini, direttore operativo del master executive: “Per noi è stata l’occasione di mettere in mostra le competenze internazionali. Infatti, il MIB Trieste School of Management è una tra le principali e più prestigiose Business School italiane, specializzata nella proposta di master in business administration (MBA) e corsi executive, certificati a livello nazionale ed internazionale che coprono una vasta gamma di aree tematiche, come il marketing, la finanza, la strategia aziendale e l’innovazione”. Il corso è stato tenuto dal professor Pietro Orciuolo, docente di innovazione digitale del MIB Trieste School Of Management e di User Experience e posizionamento online dell’Università di Trieste. “In un mondo in cui l’innovazione tecnologica è alla base del successo aziendale, questo evento è un appello all’azione per tutti gli imprenditori e i professionisti”, dichiara Orciuolo. “L’opportunità di sfruttare l’IA e Chat GPT per rafforzare la competitività e il rendimento aziendale è qui e ora: il futuro del business è alle porte e sta già bussando”. Il MIB Trieste, per chi non lo sapesse, vanta partner tra i quali Illy Caffè e Benetton e sforna i manager del domani. Il fondatore, direttore generale e amministratore delegato e Vladimir Nanut. Nei corridoi MIB campeggia una foto di Mario Draghi che riceve un diploma honoris causa nel 2004.
Progressisti a parte, lo capite bene, questa “innovazione” diventa un disastro per i nostri giovani e per la nostra società, sempre più dipendente dall’AI e dal pensiero unico dominante che la programma. Dice Gates che con essa spariranno gli insegnanti, per altro previsione in linea con le teorie di Schwab che ci racconta di tutta una serie di impieghi e mestieri che non esisteranno più dovesse realizzarsi la Quarta rivoluzione industriale. Dunque tutti indottrinati senza possibilità di confronto, magari microchippati, sierati e confinati (senza lavoro se non digitale). Guai a pensare altrimenti, Dio solo sa se spariranno storia, autori e filosofi che non hanno voluto conformarsi. Facile, ovviamente, visto l’esempio sopra riportato, che sarà così.
Una speranza comunque c’è: prendete questi anni, prendete le persone che si sono ribellate, prendete Fahrenheit 451 di Ray Bradbury. Capirete che ci sarà sempre chi resiste e non cascherà nella trappola. E’ il piccolo resto. La fine, positiva, è già scritta: è nei piani divini, e loro non potranno mai farci nulla.