di Luigi Cortese

Alfredo Macrì Del Giudice, consigliere Comunale di Stresa, nel 2015 presentò un esposto in procura per segnalare gravi problemi nella manutenzione e nella gestione della funivia del Mottarone.

In questi giorni si apprende che ben 6 anni prima Macrì Del Giudice segnalò, tramite un esposto alla Procura, la presenza sull’impianto di cavi arrugginiti e l’uso “disinvolto” dei forchettoni per inibire i freni d’emergenza, come potete ben capire proprio quello che ha provocato, il 23 maggio 2021, una strage di turisti.

La denuncia di Macrì Del Giudice dal 2015 ad oggi ha praticamente dormito su qualche scrivania, mentre se la procura fosse intervenuta tempestivamente oggi quelle 14 persone sarebbero ancora vive.

Dall’indagine della Procura di Verbania è emerso anche un altro fatto grave: pochi mesi prima dell’incidente fatale, ci fu l’accavallamento di due funi dell’impianto. Un incidente che, secondo un tecnico del ministero delle Infrastrutture, non fu comunicato all’Ustif, ufficio preposto alla vigilanza. Situazione che certamente va a delineare le responsabilità in quella che è stata, si evince, una strage accaduta per interessi economici del gestore dell’impianto.

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