di Luigi Cortese

500 milioni di Euro per produrre nuove munizioni, questo è il quantum del nuovo regolamento ASAP approvato. Ma cosa c’è dietro a questo nuovo atto dell’Unione Europea? A quanto sembra esiste un’intensa ragnatela di interessi “industrial-militari”, con tanto di lobby e relazioni “strane” tra Commissione e affari economici, il tutto ancora coperta da una leggera coltre di mistero.

Questa corsa alla militarizzazione europea trova il suo centro nel Fondo Europeo della Difesa, per il quale sono stati stanziati nel bilancio dell’UE 2021-2027 circa 8 miliardi di Euro. Ma non è finita qui c’è anche un fuori budget, parlo dell’European Facility for Peace che sembra destinato a finanziare missioni militari ed il sostegno dei partners con 7 miliardi di Euro, importo che sembra già destinato a crescere di altri 3,5 miliardi.

Tutto questo rappresenta una svolta significativa per l’Europa, che così alimenta la crescita dell’industria europea della Difesa. Chi rappresenta tutto questo? Ma certamente il cuore dell’operazione è l’ASD (Associazione europea dell’aeronautica, dello spazio, della difesa e della sicurezza europea) che si trova così a pilotare il processo decisionale di questa azione.

Sulla questione è intervenuto Francesco Vignarca, della Rete Pace e Disarmo, che ha dichiarato: “Siamo arrivati al punto in cui in realtà le lobby delle armi possono anche non agire visto che la politica europea è immediatamente interna alla proliferazione di armamenti”.

Le parole di Vignarca devono essere intese come spiegazione di quello che è successo dal 2015 ad oggi. Nel 2015 la Commissione Europea istituì il “Gruppo di personalità” che serviva a progettare la politica militare europea, di questo gruppo fatto di 16 membri ben 7 erano diretta espressioni delle industrie belliche e precisamente parliamo di: Airbus, Bae Systems, Finmeccanica, Mbda, Saab, Indra e la stessa Asd. Al fianco dei 7 rappresentanti delle industrie siedono anche i rappresentanti politici che sono: l’ex Alto rappresentante Ue Federica Mogherini, l’ex ministra francese Elisabeth Guigou, lo svedese Carl Bildt, il tedesco Michael Gahler della Cdu di Angela Merkel.

L’ENAAT (Rete europea contro il commercio di armi) ha fornito dei dati che possono servire a capire cosa sia successo, le imprese facenti parte del “Gruppo di personalità”, secondo i dati ENAAT, sembra abbia ottenuto il 28% dei fondi stanziati. Quindi è facile intuire che l’ASD sia divenuta una potente struttura lobbistica, formata dalle principali industrie del settore ed anche da 23 associazioni nazionali tra cui l’italiana AIAD, ma da chi era presieduta questa associazione? L’AIAD era presieduta da Giudo Crosetto, che una volta nominato ministro ha lasciato l’associazione in favore di Carlo Festucci, che secondo il quotidiano Domani sembra sia socio in affari del figlio di Crosetto.

Forse dietro al sostegno all’Ucraina ci sono interessi personali più che governativi? Non voglio fare alcuna allusione, ma permettetemi di avere qualche dubbio al riguardo.

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