di Mattia Taricco
Negli ultimi anni, l’uso degli autovelox come strumento per generare entrate ai comuni è stato oggetto di crescente preoccupazione e dibattito. In particolare, la Regione Piemonte sembra aver sperimentato un notevole aumento delle multe emesse attraverso questi dispositivi di controllo della velocità. Visiti i dati allarmanti ci proponiamo di esaminare il fenomeno, esplorando l’ipotesi che gli autovelox siano utilizzati come strumento di estorsione per far fare cassa ai comuni, piuttosto che come un efficace strumento per garantire la sicurezza stradale.
Secondo le statistiche ufficiali del Codacons le multe hanno subito un aumento del 37% in tutta Italia, gran parte di queste causate dai dispositivi elettronici per il controllo della velocità. Torino in particolare si trova al quinto posto della classifica nazionale con 40 milioni di euro incassati nel 2022, ma mancano all’appello altri 17 milioni, dovuti a cittadini che hanno ignorato il primo avviso di mancato pagamento.
Ascoltando i cittadini ci segnalano che parecchie volte i controlli della velocità tramite gli autovelox risultano poco ortodossi: molto spesso vengono effettuati in tratti di strada dove è quasi impossibile rispettare il limite di velocità, probabilmente istituito 50 anni fa, i dispositivi vengono molte volte nascosti e non segnalati e altre volte ancora risultano non tarati da più di un anno, dunque potenzialmente poco precisi.
In una società in cui siamo tutti di fretta, sovrastati da mille impegni e spesso distratti è molto facile attaccarsi ai 5 km/h in più su un tratto di strada, magari extraurbano e completamente dritto. D’altra parte di sa che i comuni attualmente hanno un bisogno disperato di entrate, viene da chiedersi perciò se il metodo dei Velox non sia altro che un “pizzo” comunale mascherato da controllo per la sicurezza stradale. Insomma, se a un certo punto su una strada a doppia corsia ci ritroviamo un tratto con un limite di 60km/h non segnalato e presidiato da tutor, si può pensare che l’automobilista venga portato a infrangere il codice della strada, venendo così a mancare il principio di tutelare la sicurezza di tutti in favore di una semplice ricerca della contravvenzione.
Analizzando inoltre l’aumento delle multe e comparandolo all’aumento delle entrate nelle casse dei comuni possiamo notare una correlazione diretta. Sono parecchi gli indizi raccolti che ci possono far pensare a un utilizzo improprio e scorretto dei dispositivi, non solo nei grandi centri ma anche nei piccoli comuni. Il problema pare essere talmente esteso che per aiutare i cittadini italiani a contestare le multe ingiuste, il Codacons ha organizzato per il prossimo 12 giugno un webinar dove legali ed esperti del settore forniranno informazioni agli automobilisti sanzionati.
Pensiamo sia necessaria una maggiore trasparenza e regolamentazione nell’uso degli autovelox per garantire un corretto bilanciamento tra sicurezza stradale e protezione dei cittadini da eventuali abusi.