di Luigi Cortese (foto Facebook)

Con il nome di “Sea Future” a La Spezia è andata in scena la grande kermesse degli armamenti militari. Nata come iniziativa legata alla “sostenibilità, alla blue economy e all’economia del mare”, nel 2014 ha subito una vera trasformazione diventando una fiera per la vendita del nostro usato militare. Ma oggi è diventata la fiera per presentare le apparecchiature militari di ultima generazione.

Quest’anno al centro della manifestazione ci sono stati il Drone Awhero, di Leonardo, i nuovi pattugliatori di Fincantieri, la torretta mitragliatrice ed Iveco con il suo nuovo mezzo anfibio Defence Vehicle. L’obiettivo non dichiarato della kermesse è cercare di collegare la domanda all’offerta: in effetti le delegazioni governative non mancavano, in particolar modo c’erano i sottosegretari alla Difesa, coloro che effettivamente hanno i cordoni della borsa delle spese militari dei governi. Non è mancato Guido Crosetto, il Ministro della Difesa, che non ha perso l’occasione per chiarire il suo pensiero bellico dichiarando: “L’Arsenale e La Spezia sono una cosa sola”. 

Al di là della kermesse in sé, quello che deve far pensare è la modifica della gestione dell’evento. Fino allo scorso anno l’ingresso era aperto a chiunque volesse entrare, mentre quest’anno ha preso le sembianze di un evento militare, consentendo l’ingresso ai solo accreditati. Tra gli altri bisogna segnalare la presenza di una folta delegazione egiziana, con la presa di coscienza che con il Cairo è difficile ottenere collaborazione sui casi giudiziari, come il caso Regeni ed il caso del militare che nel 2021 fu indagato per violenza sessuale misteriosamente sfuggito alla giustizia italiana. Evidentemente se si tratta di commerciare armi l’intesa sembra essere buona.

La “Sea Future” si può ormai considerare il primo ed unico evento militare italiano, dove le aziende del settore fanno mostra dei propri gioielli. Quello che non si capisce è il motivo di volersi nascondere ancora dietro slogan ecologisti. Che il Governo non abbia il coraggio di mostrare al Paese la propria faccia? Forse si ha ancora paura della risposta degli italiani nelle cabine elettorali?

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