di Luigi Cortese

Nel corso di un’intervista a NBC News il presidente Ucraino, Volodymyr Zelensky, ha detto che gli Stati Uniti devono scegliere tra “entrare in guerra” contro la Russia o “il collasso della Nato”. Nel corso dell’intervista Zelensky ha parlato dei possibili scenari in caso di sconfitta di Kiev, ed ha parlato dei “progressi” della controffensiva ucraina anche se ha precisato che “la situazione al fronte è difficile a causa di una dura resistenza”.

Mentre Zelensky continua a parlare di fantomatiche controffensive, Vladimir Putin, all’International Economic Forum di San Pietroburgo, ha spiegato che la controffensiva ucraina è destinata a fallire perché le truppe di Kiev “tenteranno di avanzare in più direzioni” e che la Russia è nella posizione di colpire “qualsiasi edificio a Kiev”. Putin alla fine è intervenuto anche sulla decisione del Cremlino di schierare testate nucleari tattiche in Bielorussia, specificando che si tratta di una “misura deterrente” dovuta al corposo sostegno dato all’Ucraina da parte dei Paesi occidentali, evidenziando da un lato che esiste un “serio pericolo” che la Nato sia ulteriormente coinvolta nella guerra e dall’altro che la Russia non impiegherà le testate nucleari a meno che non sia minacciata la sua integrità.

La situazione sul fronte russo-ucraino è sempre più instabile: se da una parte abbiamo una Russia che schiera armi nucleari onde evitare eventuali attacchi massicci da parte della Nato, dall’altra troviamo il presidente ucraino che inizia a sentirsi abbandonato dai Paesi occidentali, che implora con velate minacce gli Stati Uniti di unirsi alla loro guerra contro la Russia. Zelensky ha deciso di far piombare il mondo intero nell’infermo della terza guerra mondiale, questo personaggio tenuto in vita dall’occidente per i suoi comodi oggi è diventato pericoloso. Se veramente Biden non vuole passare alla storia per il presidente che ha dato inizio all’armageddon nucleare, è ora di staccare la spina a Zelensky ed al suo governo, impegnando finalmente le risorse in un piano di pace che riporti serenità in quei territori, e la pace tra due popoli fratelli.

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