di Vincenzo Maida

Circa 7.000 concorrenti per 23 posti di Operatore Socio Sanitario e le prove si svolgeranno ad Avellino, in Campania.
Sta suscitando molte proteste la decisione dell’azienda regionale ospedaliera San Carlo di Potenza di far espletare le prove del concorso unico regionale (indetto in forma aggregata tra le Aziende ed Enti del Servizio sanitario regionale della Basilicata) per n.23 posti di Operatore Socio Sanitario proprio nella città della regione Campana.

Qualche tempo fa il direttore generale dell’azienda ospedaliera Giuseppe Spera aveva commentato che “L’Azienda ospedaliera regionale ‘San Carlo’ di Potenza ha disposto l’ammissione dei 6.856 candidati al concorso unico regionale, per titoli ed esami, per la copertura di n.23 posti di Operatore Socio Sanitario-OSS- Cat.B/Bs, indetto in forma aggregata tra le Aziende ed Enti del Servizio sanitario regionale della Basilicata. Nel solco del continuo innalzamento del livello di risposta sanitaria, grazie all’efficiente lavoro espletato dagli uffici aziendali in sinergia con la Regione Basilicata e con le altre Aziende, che ha consentito di individuare le priorità di intervento e gli opportuni investimenti in risorse umane. Tale procedura concorsuale consentirà di assicurare all’Aor, all’Asm e al Crob in tempo brevissimo gli operatori sanitari necessari per migliorare l’assistenza al paziente.

Questo importante concorso rappresenta un tassello fondamentale per potenziare le attività svolte nelle Aziende del Servizio sanitario regionale, nella convinzione di soddisfare con una qualità sempre crescente i bisogni e le domande di salute dei cittadini provenienti dalle comunità regionali ed extraregionali”. Gli aveva fatto eco l’assessore alla sicurezza sociale della Regione Francesco Fanelli che aveva ringraziato “per la solerte attività di pianificazione delle prossime attività concorsuali, considerate anche le numerose candidature che consentiranno a tutti gli interessati, la possibilità di parteciparvi”.

Ancora non si sapeva che sarebbe stata scelta la città di Avellino e più esattamente il suo Palasport come sede concorsuale.

La notizia sta sollevando non poche proteste da parte degli interessati per i disagi degli spostamenti. La Uil Fpl ha espresso il proprio dissenso per la scelta di espletare il concorso degli OSS in Campania. Le prove dureranno tre giorni. Si chiede il perché di questa scelta incomprensibile che porterà non pochi disagi ai candidati lucani. “Riteniamo – ha dichiarato- che la nostra Regione abbia strutture adeguate e pronte per ospitare tale evento concorsuale anche con una capienza tale da soddisfare il numero previsto da calendario. Ma anche lasciando un margine di dubbio a chi ha previsto tale sede, crediamo per motivi logistici e di numeri, si poteva tranquillamente prevedere la prova pratica del concorso su più date e non solo su tre date così da smistare il numero dei partecipanti su più giornate senza creare ulteriori difficoltà.”

Non è mancata la replica poco convincente da parte dell’ufficio stampa della regione. “Va innanzitutto evidenziato – si precisa – come il numero di domande pervenute, poco meno di 7.000, mostri l’ampio interesse nazionale verso il concorso, con provenienza dei concorrenti da tutte le regioni italiane. Si tratta di una consistente partecipazione, che ha reso necessario un eccezionale impegno per garantire il relativo regolare, trasparente ed efficiente svolgimento per un numero di concorrenti pari alla popolazione di un intero paese di medie dimensioni. L’Aor San Carlo ha, pertanto, espletato un’apposita procedura di gara per l’affidamento dell’intera logistica, inclusa l’individuazione della sede sulla base di tre punti fermi: l’espletamento della prova in poche giornate, l’adeguato distanziamento dei concorrenti e la conforme disponibilità di aree deputate alla sosta. La prima esigenza è connessa alla necessità di garantire un equo trattamento e impedire le disparità tra i concorrenti in termini di giorni concessi per la preparazione al concorso. Esemplificativamente, una struttura in possesso di tutte le autorizzazioni per ospitare 500 concorrenti avrebbe comportato 14 turni d’esame, con conseguente impegno quanto meno di due settimane per l’espletamento della prova d’esame, tempi evidentemente non congrui, considerando doppia turnazione giornaliera ed escludendo le giornate non utilizzabili per legge in quanto festività religiose riconosciute. Per concentrare le prove in soli tre giorni, arco di tempo senza dubbio accettabile, il numero di concorrenti per turnazione è circa pari a 1.200 unità. Le altre due esigenze sono complementari alla prima, ma necessarie per determinare la scelta più giusta possibile e il buon andamento delle prove concorsuali che deve avvenire in spazi adeguati e con posti a sedere ben più consistenti rispetto al numero dei partecipanti, in un rapporto almeno di 3 a 1. Sulla base di questi elementi, in ultimo la dotazione della struttura di una area di sosta sufficientemente grande, tale da garantire la sosta di migliaia di auto per ogni giornata di concorso, l’affidatario della logistica – conclude la nota – ha individuato quale sede possibile il Palazzetto dello Sport di Avellino, dotato di tutte le autorizzazioni per ospitare 5.300 persone e, quindi, con gli spazi idonei a garantire il corretto espletamento delle prove e la sicurezza richiesta dalla vigente normativa“.

Selezionare 23 vincitori su circa 7.000 concorrenti è davvero un bel problema, ma è certo che una prima selezione naturale la farà la scelta della sede che potrebbe essere non casuale. Ricordiamo che il presidente della regione è di origini lucane ma risiede appunto in Campania.

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