di Luigi Cortese

Le rivendicazioni arcobaleno prima e sopra tutto, questo è il pensiero dell’intellighenzia del nostro paese. Dopo le dichiarazioni di Christian Wigand, portavoce della Commissione europea, sui fatti dei 33 bambini di Padova che ha dichiarato “chi è genitore in uno Stato deve esserlo anche negli altri Paesi Ue, ma il diritto di famiglia è competenza nazionale”, i rappresentanti più illustri dell’intellighenzia della sinistra italiana hanno avuto un sussulto.

Dalla prima pagina del Corriere della Sera, Massimo Gramellini ha fatto sapere: “Mi chiedo sommessamente se in casi come questo un eccellente modo di applicare la legge non consista nel dimenticarsi di farlo”. Gli fa eco Mattia Feltri sulla Stampa: “La scienza giuridica che di solito mi appassiona molto, stavolta mi appassiona poco”. In poche parole se ci sono di mezzo le rivendicazioni arcobaleno, la legge si può violare, anzi va violata. A chiudere questo cerchio di “insurrezionalisti arcobaleno” c’è la scrittrice Chiara Valerio che, su Repubblica, ha rispolverato il sempre verde fascismo, accusando il governo di far prevalere “il sangue” sul diritto.

Quello che è successo a Padova è proprio figlio di questo comportamento sconsiderato della sinistra italiana che, per andare contro la legge, ha registrato gli atti di nascita dei bambini creando oggi diversi problemi proprio ai bambini stessi. La sinistra si fa scudo dietro anime incolpevoli. Le colpe sono degli attivisti e militanti che si ritengono superiori a tutto: alla morale, alle leggi e persino alla biologia.

La sinistra italiana è ormai succube dell’ideologia arcobaleno, ed arriva quasi a voler sconvolgere la biologia. Vorrebbero stabilire per decreto che non esistono sessi, non esistono differenze e che i bambini si possono scegliere da un catalogo. Tutto questo senza che naturalmente nessuno possa dire nulla: sulla famiglia arcobaleno dunque, val bene superare anche le aule del parlamento.

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