di Gloria Callarelli
E’ stato di recente pubblicato un articolo sul sito della FDA che in un colpo solo parla di vaccini, strategia nazionale di “difesa biologica”, minacce biologiche, disinformazione. La Food and Drug Administration è l’ente governativo statunitense che si occupa della regolamentazione dei prodotti alimentari e farmaceutici, dipendente dal Dipartimento della salute e dei servizi umani degli Stati Uniti d’America.
L’articolo conferma tra le righe quello che dal 2020 a questa parte sappiamo: il Covid è stato un’arma sulla quale il globalismo ha via via costruito la sua strategia di rovesciamento della società. Una sorta di dichiarazione di guerra al mondo, all’essere umano. La scintilla che ha scaturito l’effetto domino dell’agenda 2030. Non ci credete? Leggiamo degli estratti del comunicato.
Sulla questione vaccini Covid, nonostante le centinaia di segnalazioni di eventi avversi, le morti sospette e la palese inutilità degli stessi verso lo sviluppo della malattia, la FDA non fa certo marcia indietro, anzi. Si legge: “I vaccini COVID-19 sono uno degli interventi di sanità pubblica più significativi e importanti a cui abbiamo accesso e i dati disponibili continuano a dimostrare che i vaccini prevengono gli esiti più gravi di COVID-19, tra cui malattie gravi, ospedalizzazione e morte“. Inteso che la propaganda non può e non deve fermarsi, seppure indigna la posizione dell’FDA sul punto non può stupire ma conferma le mosse che la macchina mondialista ha messo in atto a seguito, appunto, del Covid.
Ancora: si parla con termini militari, facendo riferimento alle strategie da mettere in atto in caso di future pandemie. Si parla di una scienza che farà strada, si parla di nuove sperimentazioni, di minaccia biologica. Di aumento di tassi di adozione del vaccino. Ancora e ancora.
“La strategia nazionale di difesa biologica va ancora oltre fissando nuovi obiettivi audaci attraverso le capacità di preparazione alla pandemia. Questi includono: aumento dei tassi di adozione del vaccino a oltre l’85% attraverso messaggi pubblici basati su prove e campagne educative; sviluppo e distribuzione di test specifici per agenti patogeni entro 30 giorni; produzione di diagnostica rapida, a basso costo e al punto di necessità entro 90 giorni; riproposizione di terapie efficaci entro 90 giorni; e mantenere l’infrastruttura delle sperimentazioni cliniche in modo che nuove sperimentazioni possano essere avviate entro 14 giorni dall’identificazione delle contromisure mediche; tra l’altro, in modo che quando emerge la prossima minaccia biologica, siamo pronti ad agire. Raggiungere questi traguardi non sarà possibile senza un investimento trasformativo nell’innovazione scientifica per potenziare le nostre capacità di preparazione alla pandemia. La scienza farà strada“. E’ tutto previsto: nuove minacce biologiche, nuove pandemie, la scienza come religione salvifica.
Si parla quindi di “rapido sviluppo e implementazione della diagnostica per contenere un focolaio; nuovi meccanismi per fornire vaccini e trattamenti salvavita; monitoraggio delle malattie basato sull’ospite attraverso tecnologie indossabili; sequenziamento genomico onnipresente per la tecnologia di preallarme e monitoraggio in tempo reale; interventi per ridurre la trasmissione di malattie indoor; reti di comunicazione affidabili tra partner statali, locali e tribali per una risposta più equa; e altro ancora“. Accenni di transumanesimo e di intelligenza artificiale, nel continuum della transizione digitale.
Non bastasse, la propaganda arriva ovviamente a toccare la questione fake news. Così come gli sforzi dell’UE o dell’OMS pretenderebbero di silenziare non soltanto il dissenso ma proprio il pensare di per sè in nome delle (dicono loro) “false informazioni”, così anche la FDA ci informa: “Un’area che ci appassiona alla FDA è la necessità di fare di più per affrontare la disinformazione che è più diffusa e sta minando la fiducia nella scienza (guai eh?!) e nella salute pubblica e indebolendo la fiducia nel governo e in altre istituzioni, inclusa la FDA. Mentre pensiamo alla preparazione alle emergenze, saremmo negligenti nel non parlare della necessità di affrontare ciò che sappiamo può accadere quando si affronta una crisi di salute pubblica. La disinformazione, che si diffonde in gran parte attraverso i social media, sta portando le persone a fare scelte sfavorevoli per quanto riguarda la loro salute, dal continuare a usare prodotti del tabacco o svapare, o non usare medicinali e vaccini che hanno dati sostanziali che mostrano benefici, come la FDA -vaccini e antivirali approvati e autorizzati che sono disponibili per COVID-19. Affrontare la disinformazione richiederà un vero sforzo collaborativo per creare fiducia nella scienza che vada ben oltre la FDA, coinvolgendo lo sviluppo di una rete proattiva che includa non solo i nostri partner federali, ma l’industria regolamentata, i sistemi sanitari, i medici e le università, insieme alla sanità pubblica e gruppi di difesa“.
Dunque non è dato pensarla diversamente al pensiero unico dominante. Non è dato proprio pensare, ma solo obbedire. Obbedire a un regime che dice di agire per il nostro bene ma non tiene in nessun conto gli eventi avversi del vaccino, le altre possibilità di cura, il ragionamento logico, le libertà fondamentali, l’opposizione a un sistema che ci vuole in guerra, controllati e sottomessi al NWO. Un regime che ci ritiene certamente tutti stupidi. Un errore che potrebbe rivelarsi fatale.