di Roberto Fiore
Fare equazioni di eventi storici è sicuramente difficile: cambiano i tempi, i popoli, le circostanze. Ma l’evento Prigozhin potrebbe essere inserito tra quegli eventi politici che meritano attenzione particolare, perché celano un significato forse più profondo di quello che appare, finendo per caratterizzare la sorte di un popolo e di un capo, sia egli politico o religioso.
Ricordiamoci il caso di Paolo Gabriele, il maggiordomo di papa Ratzinger. Gabriele nel 2012 fece uscire delle lettere segrete, “sottratte” dal cassetto privato di Ratzinger. Venne accusato di essere un ladro, ma la realtà è diversa: emerge come il gesto fu compiuto per proteggere il proprio capo, Ratzinger, da una congiura organizzata da alcuni personaggi che potrebbero oggi essere definiti di Deep State. Questi personaggi ruotavano attorno al Papa stesso e, complici settori del regime cinese, intendevano assassinare il Pontefice. La cosa venne resa pubblica, anche se nascosta fra le altre notizie ben più “strillate”, e portò Gabriele ad essere arrestato. Ratzinger, dopo poco tempo di detenzione, però, lo grazierà. Gabriele poi morì nel 2020.
Siamo nel 1953: Evita Peròn è malata ma, nonostante la malattia, capisce che il Deep State attorno al marito, Juan Domingo Peròn, quello stato profondo fatto di grandi interessi inglesi, di compagnie telefoniche, di grandi industriali e di finanza, non solo ha circondato il capo del giustizialismo, Peròn appunto, ma si appresta a farlo fuori. La passione di Evita, forse esacerbata dalla malattia, la porta a lanciare una campagna di difesa del suo leader. Chiede ed ottiene da Bernardo d’ Olanda l’invio di armi da consegnare ai descamisados, ovvero alla guardia pretoriana di Juan Domingo Peròn, che avrebbe difeso lui e lei in qualsiasi circostanza. L’atto di Evita Peròn è un atto estremo ma in realtà si colloca in quelle vicende storiche dove capi militari e persone di fiducia, compiono atti estremi quando vedono la congiura in atto contro il loro capo.
Veniamo ad oggi. Il problema di Putin, ma questo ce lo dice lo stesso Prigozhin quattro settimane fa in un’intervista straordinariamente lucida, è quel Deep State di burocrazie militari, di finanza e settori politici pronti al tradimento, che hanno voluto la guerra e poi lucrato sulla guerra stessa, e oggi si apprestano con accordi, che di fatto la allungherebbero, a mantenere il potere e a renderlo ancora più solido nelle loro mani, emarginando sempre più, e forse eliminando, Putin stesso. Ma c’è una cosa da dire: il suo gesto va a colpire quei settori della difesa dell’esercito che hanno prima cercato di sopprimere la rivolta (alcuni elicotteri sono stati eliminati dai suoi miliziani) e poi hanno cercato di stroncarla, non capendo che parte dell’esercito russo è vicina alle sue tesi.
Appare straordinariamente efficace, infine, il ruolo di Lukachensko. Il Presidente bielorusso è stato sempre considerato una figura di secondo piano nel panorama geopolitico, nonostante il fatto che, sia nella questione Covid, sia nella questione Prigozhin, sia lui a prendere le posizioni più radicali contro i poteri forti. Ricordiamo quando in periodo Covid, in un’intervista, Lukaschenko dichiarò di aver rifiutato 900 milioni di dollari a lui offerti per mettere la Bielorussia in una sorta di lockdown italiano. Questo gli comporterà grossissimi attacchi ma resistette e oggi si pone come figura internazionale centrale di pacificazione.
Ritornando al caso Prigozhin: cosa sia stato effettivamente l’atto della Wagner, dicevamo, non può essere oggi compreso pienamente. Atto di tradimento contro Putin? Eppure Prigozhin è stato graziato. Perché? Di certo, in più di qualche video, Prigozhin spende parole ben precise, nominando settori e persone specifiche. Prende posizione costantemente contro il ministero della Difesa ed il Deep State, sicuramente presenti nel potere russo, che cerca di neutralizzare, cloroformizzare l’armata speciale di Prigozihn (il 1 luglio sarebbe dovuta essere sciolta) la quale ha sicuramente portato i più grossi vantaggi militari al Paese. Sottolineiamo: parla di voler prendere ordini dal Cremlino, non dal Ministero. Anticipa scherzando in un’intervista di un colpo di Stato perché il Ministro della Difesa in pratica non fornisce il materiale bellico richiesto. Solo l’opera di un esaltato che ha fatto male i conti? Oppure tentativo di proteggere il proprio leader scoperchiando, sfidando il Deep State?
In ogni caso resta un fatto: la lotta che le forze nazionaliste e cristiane svolgono in tutto il mondo si scontra costantemente con strutture tenaci, pervasive e nascoste che intendono bloccare le svolte rivoluzionarie.
senza andare tanto lontano basta far riferimento a Garibaldi il mercenario che voleva diventare il viceré del regno delle due Sicilie, rimesso in riga dall’esercito piemontese che lo aveva ingaggiato
sarebbe interessante comprendere anche la tragedia dell’aeroporto presidenziale polacco caduto in Russia col Presidente a bordo nel 2010