di Vincenzo Maida
L’ultimo omicidio, che per i suoi aspetti macabri e ripugnanti farà sicuramente parlare i media nei prossimi giorni, è quello della sedicenne Michelle Maria Causo a Roma, nel quartiere Primavalle a Roma.
È accusato di omicidio un 17enne, originario dello Sri Lanka ma nato nella Capitale, che è stato sottoposto a fermo di polizia giudiziaria da parte della Squadra Mobile. Il minorenne è accusato di aver ucciso la coetanea, di averla messa in un sacco di plastica e di averla quindi trasportata su di un carrello per la spesa vicino ai cassonetti dell’immondizia in via Stefano Borgia. Ha chiamato il 112 un uomo che ha visto il giovane portare fuori da un condominio il carrello con del sangue che sgocciolava. Sembra che il corpo emanasse cattivo odore, quindi sarà l’autopsia a stabilire la data del decesso.
In attesa di saperne di più dalle indagini che sono iniziate immediatamente dopo il ritrovamento del corpo della povera ragazza, chi conosce bene il quartiere Primavalle ci riferisce di una realtà giovanile fortemente degradata e in cui lo spaccio e il consumo della droga é presente in modo significativo. Nel caso in questione, data anche l’età degli interessati, è difficile pensare ad un delitto passionale e gli stessi inquirenti non escludono la presenza e il coinvolgimento di altre persone.
Questo fatto di cronaca ci dà lo spunto per fare una riflessione sull’andamento statistico degli omicidi e su come sono cambiate le motivazioni scatenanti rispetto al passato. Consultando i dati Istat è possibile verificare come il picco del numero degli omicidi in Italia fu raggiunto nel 1991 con 1916 omicidi volontari in un anno. Da allora vi è stato un progressivo calo, nel 2000 746, 601 nel 2005, nel 2010 506, fino a scendere progressivamente a 289 nel 2021. Praticamente vi è stata una diminuzione di circa il 70% in soli trent’anni. E non è dipeso esclusivamente dal fatto che non vi sono state più guerre di mafia, perché la riduzione si è verificata in tutta Italia. Siamo agli ultimi posti in Europa percentualmente per numero di omicidi e tra primi per sicurezza. Sicuramente va molto meglio che in Germania, Francia, Gran Bretagna.
Non è sufficiente un semplice articolo per indagare sulle cause sociologiche che hanno portato a questo indiscutibile miglioramento, anche se la percezione che tutti abbiamo è opposta a quello che la statistica ci dice. Un ruolo amplificatore lo hanno sicuramente i media. Se una trasmissione televisiva e più trasmissioni in orari diversi si occupano per diverse puntate dello stesso caso, è ovvio che sia pure involontariamente distorcono la realtà. Va detto con molta franchezza che sicuramente un ruolo lo hanno avuto le leggi di contrasto al crimine che in tutti questi anni hanno inasprito le pene, ma esse da sole non bastano a spiegare un fenomeno così evidente e positivo. Le ragioni sono sicuramente più profonde e ci proponiamo di indagare su di esse. A morire comunque, nonostante la piaga del mostruoso fenomeno del femminicidio, sono soprattutto i maschi.
Quelle che sono profondamente cambiate sono le motivazioni per cui si uccide. Se infatti in passato gli omicidi passionali era in numero di gran lunga maggiore, ricordiamo che solo nel 1981 sono stati eliminati gli sconti di pena per il “delitto d’onore” e che fino al 1968 l’adulterio era un reato: se quest’ultimo fosse ancora in vigore avremmo mezza Italia in galera. Dopo la stagione stragista della Mafia sono diminuiti anche i reati legati alla criminalità organizzata.
In passato c’era uno spiccato senso dell’onore e della proprietà privata, tanti omicidi erano commessi per una semplice offesa ricevuta, nel mondo rurale per la definizione dei confini, per un tradimento coniugale; ovviamente tutti, inutile dirlo, deplorevoli, ma era possibile risalire ad una motivazione. Oggi spesso non hanno neanche una vera motivazione, ma sono legati o a fenomeni di bullismo o di debolezza dell’uomo che non accetta un abbandono, oppure persino a occasionali episodi di stupidità. Si impone un quesito: vale dunque davvero così poco la vita di una persona oggi?