di Luigi Cortese
L’identità di patria è un elemento fondamentale per le persone in tutto il mondo. Essa rappresenta l’appartenenza a una nazione, radicata nella storia, nella cultura e nei valori condivisi. Tuttavia, l’importanza di quest’identità non può essere completamente realizzata attraverso una semplice legge. Mentre le norme legali possono fornire i diritti e i doveri dei cittadini, l’identità di patria va al di là di ciò che è scritto sulla carta, essendo un sentimento profondo e personale.
Il significato dell’identità di patria: L’identità di patria è il senso di appartenenza e di legame emotivo che una persona prova verso la propria nazione. Essa si sviluppa attraverso una combinazione di fattori, come la lingua, la storia, la cultura, le tradizioni, le istituzioni e le esperienze condivise. L’identità di patria può essere un fattore unificante, in grado di creare una coesione sociale all’interno di una nazione e promuovere il senso di responsabilità e impegno verso il bene comune.
Radici e appartenenza: Ogni individuo nasce con un legame intrinseco con la propria patria. Le radici che affondano nella terra in cui siamo cresciuti ci legano a una storia comune e ci permettono di coltivare un senso di appartenenza. La patria ci fornisce un terreno fertile in cui piantare i semi della nostra identità, nutrendoli con le tradizioni, i valori e la lingua che ci hanno preceduto. Essa ci offre una cornice in cui sviluppare le nostre aspirazioni e realizzare i nostri sogni.
L’insufficienza di una legge: Nonostante l’importanza dell’identità di patria, una legge non può far sentire le persone cittadini appartenenti a una nazione. Una legge può stabilire i criteri formali per l’acquisizione della cittadinanza, ma non può imprimere nel cuore e nella mente delle persone quel senso di appartenenza e di connessione con la propria patria. L’identità di patria è un sentimento profondo che si sviluppa attraverso le esperienze personali, l’educazione, l’interazione con gli altri cittadini e la partecipazione attiva nella società.
Proprio in questi giorni assistiamo al fallimento dell’integrazione forzata, quel passaggio che da anni cercano di inculcare in tutta Europa. Un passaggio che viene fatto passare come fondamentale per espiare le “colpe” del colonialismo europeo nel continente africano. Bene dopo il fallimento americano della società multi-etnica, oggi si conclama il fallimento del modello francese. Centinaia di immigrati di seconda generazione, nati e vissuti in Francia, oggi si rivoltano contro quelli che li hanno accolti e accuditi.
Se è pur vero che la visione evoliana di Patria andava oltre i confini nazionali, spingendo a considerare i legami metafisici che ci uniscono a qualcosa di più grande di noi stessi, è altrettanto vero che la visione del filosofo era legata alla tradizione e alle idee. Quanto succede Oltralpe è la riprova, semmai servisse, che l’integrazione forzata non esiste: se è forse vero che i cittadini possono essere creati per legge, il concetto di popolo no e va oltre un pezzo di carta, un provvedimento positivista. Il popolo ha dentro di sè un legame spirituale, trascendente, tendente verso l’alto. Il popolo è il figlio di una storia, di un legame, di un’idea e la Patria ne è il suo grembo. Concetti che chi spinge i piani kalergiani di massonica memoria, se mai dovesse comprenderlo, non potrà fare altro che tentare di riprodurre, fallendo, come abbiamo visto, miseramente.
Assolutamente concorde, Italiani non si diventa per acquisizione di un pezzo di carta. Italiani si è da sempre bianchi, con la madrelingua, la conoscenza profonda di un dialetto e sposare i sacri valori e principi che hanno sempre reso la nostra nazione importante e conosciuta nel mondo.
Non lo schifo multi-etnico pieno di animali che non sanno essere civili ne comportarsi come esseri umani.
Ottima lettura, messaggio completamente in accordo con le mie visioni.
il problema è la pressante sostituzione etnica. quello che ilnsistema vuole forzare a tutti i costi.