di Luigi Cortese
La Banca Centrale Europea (BCE) si trova davanti a delle decisioni importanti per il futuro di tutti i cittadini dell’Unione. Molti analisti ed esperti di mercato asseriscono che la BCE oggi si trova a dover scegliere quando smettere di rialzare i tassi d’interesse, che oggi vengono utilizzati per contenere l’inflazione, e come leggere i dati sul mercato del lavoro. Sono punti essenziali anche per la tenuta stessa dell’euro. Queste domande saranno al centro delle prossime riunioni che si svolgeranno all’Eurotower, oltre alle incognite sul futuro dell’eurozona che è a rischio recessione.
A questi problemi si aggiunge la fragilità di questi mesi della BCE, fragilità dovuta anche agli eventi geopolitici che riguardano il continente europeo. Con l’inizio del conflitto Russo-Ucraino, e la scelta scellerata di applicare le sanzioni alla Federazione Russa, l’Unione, ed i paesi che ne fanno parte, hanno subito gli effetti distruttivi sull’economia, effetti dovuti soprattutto alla questione energetica.
Christine Lagarde, ed i suoi esperti, dovranno affrontare problematiche pesanti che potranno arrivare anche alla tenuta stessa dell’Euro, perché la situazione di incertezza viene riversata completamente sugli stati dell’eurozona. Stati che per sopperire alle richieste della BCE vedranno i propri cittadini andare in seria difficoltà, con il rialzo ancora una volta delle rate dei mutui. Situazione che proprio in Italia crea non pochi problemi al Governo Meloni, che in questi mesi è riuscita a partorire una norma senza alcun senso. In pratica la normativa partorita, dal genio del Ministro Giorgetti, prevede che chi ha avuto l’aumento delle rate del mutuo potrà richiedere la rinegoziazione alla propria banca allungando la durata del mutuo. In poche parole continuare a pagare a vita una casa che alla fine varrà meno degli interessi che hai restituito.
Ancora una volta l’Unione Europea e l’Euro hanno dimostrato come essi siano un male per il nostro paese, ancora una volta un Governo che si definiva “euroscettico” alla fine si è completamente genuflesso davanti all’élite di Bruxelles. L’unica vera e propria rivoluzione resta l’uscita dall’Euro ed il ritorno ad una moneta sovrana di proprietà del popolo e non delle banche private.