di Luigi Cortese
Dopo il primo giorno di vertice Nato a Vilnius viene aperta una corsia preferenziale all’Ucraina per la sua adesione all’organizzazione. Lasciando cadere il requisito del cosiddetto “Membership Action Plan” si è messa l’Ucraina su una corsia preferenziale. Ma questo modus operandi ha deluso le aspettative di Polonia, Paesi baltici e Francia, che avrebbero voluto una precisa road map.
Ad essere deluso, però, è lo stesso Presidente Ucraino Volodymyr Zelensky, che ha criticato i leader atlantici definiti “incerti e deboli”. “È assurdo e senza precedenti — ha detto Zelensky, arrivando a Vilnius — che non ci sia un calendario, né per l’invito né per l’ingresso dell’Ucraina nella Nato”.
Il comportamento di Zelensky è presto spiegato: fino ad oggi tutto quello che il presidente ha chiesto gli è stato accordato, nel nome della guerra santa alla Russia di Vladimir Putin. Oggi si aspettava il tappeto rosso per il suo ingresso ufficiale nell’organizzazione atlantica.
Ma d’altronde cosa può mai frenare “l’attore NATO” dal trascinare il mondo in una guerra atomica? Visto che non ha in nessun modo pensato ai civili quando, secondo la TASS, oggi ha bombardato la zona di Zapoorisha con le letali bombe a grappolo?