di Gloria Callarelli
Con il nuovo contratto di lavoro nelle scuole entra anche per i professori la possibilità di scegliere la carriera alias. Un provvedimento distruttivo per il benessere scolastico delle nuove generazioni, un provvedimento che travolge con furia cieca il domani dei nostri ragazzi, colpiti a cascata dalle eventuali scelte dei docenti. Abbiamo intervistato sul punto Jacopo Coghe, portavoce di ProVita e Famiglia.
Coghe, perchè secondo Lei l’ideologia ha puntato questa volta a coinvolgere i professori? Sappiamo che da tempo tenta di infiltrarsi nelle scuole attraverso i ragazzi. Oggi si passa agli adulti. Qual è la strategia?
Beh con i Prof, in quanto adulti, è forse più facile attecchire e c’è maggior possibilità di manovra. Il rischio è che una volta avviata dai Professori, la pratica passi a cascata anche ai ragazzi; senza più freni. C’è in tutto questo un qualcosa di sottilmente perfido: pensiamo al giovane studente che prima conosceva il proprio professore con il nome di Francesco e che poi improvvisamente si ritrova lo stesso professore chiamarsi Francesca. Pensate il trauma. Come spiegare tutto questo ai bambini? E cosa succederà a chi non dovesse conformarsi a queste pratiche della carriera alias? Sarà accusato di omofobia? Verrà discriminato? Il ruolo del professore, si capisce, è davvero un ruolo troppo delicato.
Il governo, firmatario del CCNL elogiato da Valditara, ha le sue colpe. Siete sorpresi da questa deriva?
Siamo sorpresi, certo. Dicono che lo stesso punto sia stato approvato mesi fa anche nel contratto sanità…ma non cambia la sostanza. Anzi. E’ un provvedimento ideologico: cosa costa, infatti, aspettare i tempi medici che ne definirebbero la nuova identità? Perchè la fretta di bypassare la legge e le corrette procedure se non fosse, appunto, un provvedimento ideologico volto ad accelerare l’introduzione della pratica nei diversi ambiti societari? La cosa grave, ripetiamo, è che si tratti anche di ambiente scolastico: davvero troppo delicato.
Adesso come si muoverà ProVita e Famiglia, da sempre in trincea per quanto riguarda queste tematiche prolife e anti gender?
Ci stiamo muovendo in modo serrato con tutti i canali governativi a nostra disposizione. Sinceramente non so se essere fiducioso. Devo dire: attendiamo risposte. Sicuramente ProVita e Famiglia darà vita ad una campagna forte in vista del nuovo anno scolastico. Ad oggi abbiamo diffidato oltre 250 scuole che mettevano in pratica la carriera alias: molte sono tornate indietro. Ma il segnale forte deve venire dal governo: un segnale chiaro che deve tutelare la famiglia, l’istituzione che noi abbiamo sempre avuto a cuore e che vogliamo difendere più di tutto insieme ai bambini.