di Luigi Cortese

Oggi è il 43° anniversario della Strage di Bologna, quel 2 agosto del 1980 alle ore 10.25 ci fu uno scoppio di un ordigno che provocò la morte di 85 persone ed il ferimento di altre 200.

Negli anni ci sono state innumerevoli inchieste giudiziarie che hanno partorito altrettante sentenze, ma ci sarà dopo 11 anni un fatto storico molto significativo: era marzo 1991 l’allora Presidente della Repubblica, Francesco Cossiga, in Parlamento chiese scusa al Movimento Sociale Italiano per aver attribuito alla Strage di Bologna la matrice neo-fascista; asserì che quelle sue parole erano dettate dalle “relazioni dei Servizi Segreti e che dopo anni alcuni personaggi dei Servizi Segreti stessi risultarono appartenenti alla loggia massonica P2 di Licio Gelli”.

Oggi, con il primo Governo considerato di destra dell’era repubblicana, troviamo sullo scranno del Senato Ignazio La Russa, storico esponente del MSI prima e di Alleanza Nazionale dopo. Durante la commemorazione della Strage di Bologna, La Russa, ha apertamente dichiarato che la matrice dell’attentato fu “fascista“. Di questo parliamo oggi con il Segretario di Forza Nuova Roberto Fiore, al tempo leader di Terza Posizione movimento che, a seguito della enorme caccia alle streghe scaturita dalla strage, fu represso; 59 giovanissimi esponenti furono messi in carcere per reati politici, per 5 anni, per essere poi assolti.

A lui pongo alcune domande:

1. Alla luce delle dichiarazioni di Ignazio La Russa che pensa? Oggi si può dire che la strage di Bologna sia neo-fascista? 

  • Le dichiarazioni di La Russa possono essere solamente inquadrate in una logica di asservimento totale di una classe politica, quella di Fratelli d’Italia, alla verità di comodo che fu rifiutata addirittura da Cossiga. La verità di comodo, lanciata nelle ore immediatamente dopo la strage diceva che la strage era appunto fascista; seguirono una serie di indagini, di arresti e omicidi che portarono a rilasci, assoluzioni ma che comunque devastarono un mondo. Addirittura nel mio caso ci fu un vero e proprio depistaggio, basato su un’operazione fatta da Servizi Segreti e da esponenti della P2, che consisteva nel mettere dell’ esplosivo, identico a quello usato a Bologna, sul treno Milano-Taranto. Io fui indicato, insieme a Vale e Adinolfi, quale autore del misfatto, dopo di che un Commissario di Polizia, Sanapo, parlò e ammise di aver gestito tutta la questione dicendo che si trattava di una totale fabbricazione e montatura. Esponenti dei servizi segreti militari e pidduisti furono tutti condannati a 6 anni di reclusione. Questa è una delle tante dimostrazioni di come settori di Stato cospirarono per depistare e nascondere la verità.

2. L’ultima sentenza di condanna di Bellini, con le condanne postume di alcuni personaggi facenti parte della massoneria, danno l’idea che ci sia una seconda verità con elementi più forti della prima. Cosa ne pensa? 

  • L’ultimo processo, che ha portato alla condanna le Paolo Bellini, è sicuramente interessante perché inquadra tutt’un altro scenario, che non è quello di Cavallini, Fioravanti ed altri; questo processo inquadra uno scenario che parte dai servizi segreti, che già manovravano Paolo Bellini prima della strage, tocca quelli che furono i gravissimi e torbidissimi rapporti tra la famiglia Bellini e il Procuratore della Repubblica di Bologna, Ugo Sisti, al momento in cui avvenne la strage, ed arriva oltretutto a proiettare una vera e propria ombra internazionale sulla strage. Totò Riina racconta che Paolo Bellini viene mandato alla Mafia dai servizi, americani ed israeliani, al fine di compiere omicidi e stragi. Quindi l’ultima sentenza apre uno scenario totalmente differente da quello precedente 

3. Ci fu un ruolo dello Stato? Lo Stato in che momenti interviene e di che entità fu la repressione che seguì la Strage di Bologna? 

  • L’intervento dello Stato è già prima della stessa strage: vi sono infatti dichiarazioni che parlano di un imminente strage palestinese due settimane prima del 2 agosto; c’è lo stesso discorso di Ustica che fa pensare ad un apparentamento tra le due stragi. La disinformazione e il depistaggio sono insiti in tutta l’inchiesta di Bologna. La repressione fu violentissima: centinaia di persone di estrema destra, nazional rivoluzionari fra cui militanti di Terza Posizione, vengono gettati in carcere per poi essere trovati innocenti: tutti questi vengono incarcerati e repressi in virtù del clamore della strage di Bologna come strage fascista. Ricordo anche l’ omicidio di De Angelis e Mangiameli, anche loro vittime della furia di regime. E’ il Deep State del tempo che cerca di far fuori, con la strage di Bologna, tutto un ambiente che iniziava a non riconoscersi più nella destra classica e nel sistema, che diventava a sua volta sempre più torbido e in mano alla P2 e ai servizi segreti atlantisti. Ricordo che Gelli in quel periodo finanziò il PCI di Berlinguer con 4 miliardi di lire…e questo dice tutto.

4. La verità storica è servita anche a finanziare, e a spingere, le associazioni dei familiari delle vittime?

  • Esiste certamente un discorso legato alle finanze, elargite dallo Stato alle associazioni dei familiari delle vittime della strage, e spesi per inchieste che approdavano ogni 10 anni a nuovi, poco credibili, imputati. Ricordo perfettamente il primo grado del processo di Luigi Ciavardini, svoltosi a Bologna con un tribunale sicuramente di sinistra, in cui il PM chiese l’assoluzione per mancanza di prove. Da quella assoluzione si è passati ad una sentenza di colpevolezza emanata addirittura dalla Corte di Cassazione. Come è stato possibile ? Tutto questo ha una sola spiegazione: la giustizia è come un timone, dove la giri va. Se una sentenza non piace al regime, cambia il giudice e cambia la sentenza.

5. Come andrà a finire ?

  • Prima o poi si arriverà alla soluzione della strage, ma il percorso sarà complesso. Quello che sta accadendo in questo momento nel mondo sta portando ad una sostanziale crisi di tutto ciò che è la struttura atlantica, spionistica e massonica che ha imperato in Italia per decenni e che è responsabile di stragi, di omicidi e del rapporto organico fra regime e mafia. Tutto questo presto verrà a scemare, finché la verità sarà sempre più chiara e sarà sempre più evidente il fatto che è lo Stato ad aver organizzato le stragi.
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