di Simone D’Aurelio
Come si induce il popolo a obbedire ciecamente a qualsiasi ordine? Come si arriva a controllare la massa? Risalendo l’asse storico, possiamo vedere che questo risultato è causato spesso da due fattori (1): il primo è lo spargersi della menzogna, anzi, io dico dell’inganno inteso nel senso etimologico del termine, quindi parliamo di un’azione studiata ad arte e tesa a far cadere in errore e in trappola chi ho di fronte.
Se ci riflettiamo, infatti, una bugia grossolana, una negazione diretta e brusca del reale non è credibile agli occhi di molte persone; ma, al tempo stesso, una bugia condita con mezze verità, pensata e incasellata in un contesto ben preciso, riesce a condizionare il nostro modo di agire, facendoci sbandare. Per inciso, non viene visto come credibile chi dubita di certezze basilari derivate dall’esperienza, quindi Hume con i suoi seguaci resta tagliato fuori, e anche se non si scade nella pura logomachia ciò che è oggetto di credito è un bugia che porta con sé degli alibi, delle piccole verità dove però intorno c’è un mare di menzogne che ci fa naufragare.
Cristo, nel Vangelo di Giovanni, definisce satana il padre della menzogna, ed è interessante perché quindi chi ama mentire e ingannare vuole la divisione e il male; l’amore per la verità tout court invece rimane una spina nel fianco di chi utilizza queste strategie fini e sottili. L’utilizzo di una menzogna “intelligente” riesce a scavare e a condizionare moltissime persone, possiamo prendere un esempio sul covid: è vero che il virus ha ucciso molte persone, ma questa
asserzione poi non giustifica sul piano scientifico, politico,giuridico e sociale tutto quello che è successo. Anzi: le azioni collegate quali lockdown, distruzione dei diritti, negazione di ogni protocollo di cura, la campagna d’odio e di diffamazione sono stati scaturiti e “giustificati”, eticamente, tramite l’uso di un inganno fine. Dire che un virus uccide diventa la testa d’ariete, quella mezza verità (anche perché moltissimi sono morti per le mancate e possibili cure, sempre negate), che viene utilizzata per creare un delirio eclettico, funzionale all’ordine dominante che giustifica le sue scelte politiche agli occhi dei sudditi.
Pensando a questo schema passiamo agli euroinomani che parlano sempre della bellezza della “democrazia” contemporanea, dicendo che i popoli sono liberi di autodeterminarsi e di vivere bene perché ogni persona vota, (ignorando che la possibilità di voto per tutti i cittadini non garantisce che siamo sotto un buon governo) partono di nuovo da una mezza verità per arrivare a “giustificare” poi ogni sorta di dittatura giallo-blu di ordine tecnico e oligarchico.
Tutto questo però non basta, per arrivare ad avere dei risultati ci vuole anche la paura. Il secondo elemento si accompagna sempre con il primo nella lebenswelt: basta ripensare al regno del Terrore in Francia, dove con la scusa del ritorno all’Ancien regime, e con l’isteria del complotto e del sospetto, si è arrivati a perpetuare ogni nefandezza possibile. Lo stesso è stato evidente durante quest’epoca: la paura eterna verso una serie di Stati indipendenti diventa sinonimo di terrore e di sciagura, così come lo è quello di pensare a un’economia diversa da quella euroinomane che ha strozzato la Grecia, e in parte anche l’Italia, ed è interessante vedere che la famosa inflazione, evocata come spettro per esorcizzare ogni cambiamento, si è verificata proprio dentro questo sistema vigente, così come la stessa decrescita economica.
La paura è rivolta verso ogni tipo di prospettiva che non rientra nella mimesi filosofica dei padroni, dove qualsiasi religione e qualsiasi cultura viene vista con sospetto, denigrata, e percepita anche come fonte di pericolo; ma lo stesso scenario riguarda qualsiasi domanda che cerca di ergersi al di là delle folli scelte di questo disastro cosmopolita.
La paura di una nuova economia, di un sistema di governo diverso, di concepire i diritti in relazione con l’altro, di vedere la vita in termini metafisici e teologici, di riprendere la seconda navigazione filosofica, viene accompagnata sempre da una serie di prospettive catastrofiche. Nella storia contemporanea il porre domande viene soppiantato dal “non ti vaccini, ti ammali, muori”, che scandisce come menzogna e paura siano le gemelle del male destinate a controllare la popolazione. Aspettando ora il nuovo terrorismo climatico che riformerà tutta la nostra vita, pensiamo solo a reagire per quel poco che ci viene concesso in questo baratro contemporaneo.
(1) elementi individuati anche dal prof. Lamendola, nell’intervista presente sul mio blog