di Mattia Taricco

Dando un occhiata ai dati ufficiali si rimane basiti: il potere d’acquisto delle famiglie italiane è calato del 6% in un anno (ma in realtà se andiamo a scavare va ancora peggio). Stessa cosa il Pil che è sceso dello 0,3% nel secondo trimestre dell’anno, il dato peggiore tra tutti i paesi dell’Unione Europea. La Germania è ferma, la Francia a +0,5% e la Spagna a +0,4%, per una media di +0,3% all’interno dell’Eurozona.

Ma il governo guidato dalla Meloni fa finta di niente, nascondendosi dietro post sui social di autoelogio e continuando a prendere ordini dagli Stati Uniti e a seguire pedissequamente i dettami liberali. Per poi fare figuracce internazionali non sapendo nemmeno il significato del tricolore italiano. Questa realtà dei fatti stride molto con le dichiarazioni rilasciate due settimane fa in cui emergeva che invece l’economia italiana era in crescita, una crescita effettivamente minima, che però non coincide con un reale aumento del benessere per la popolazione. È assurdo che questi dati ufficiali arrivino proprio dal governo, lo stesso governo che ha dichiarato il contrario due settimane prima, andando così a smentirsi da solo. Va male l’industria, va male l’agricoltura. Solamente il turismo, visti i mesi estivi, garantisce una seppur minima crescita dei servizi. Aumenta in compenso il prezzo dei carburanti, in modo che le compagnie possano speculare sulla gente che va in vacanza, in assenza di tutele statali.

Ma mettiamo il caso che il -0,3% fosse un +0,3%: non cambierebbe nulla, nella sostanza, perché si tratterebbe comunque di stagnazione, conseguenza inevitabile della demenziale politica italiana sulla guerra e del vergognoso servilismo nei confronti degli USA. Il tutto unito alla capacità politica di un esecutivo che probabilmente non sarebbe in grado di gestire nemmeno una pro loco. La premier però è felice, fiera del suo viaggio in America e dei complimenti ricevuti. Complimenti non troppo lusinghieri però: forse non è stata abbastanza ubbidiente in politica estera, come lo è stata la Germania (22 miliardi di euro del suo PIL confluiti negli aiuti militari in Ucraina); forse non ha fatto abbastanza per distruggere il ceto medio italiano e per rendere meno competitivo il sistema industriale. E poi, sempre forse, deve anche fare di più sui diritti civili. Ok sono passati i bagni transgender nelle scuole, ma facciamo passare anche adozione e utero in affitto, no?

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