di Gloria Callarelli
Le “opzioni terapeutiche fornite dalla medicina convenzionale sono insufficienti”. E’ da questo presupposto che si muove l’OMS nelle strategie della dittatura sanitaria dei prossimi mesi. Strategie che vanno nell’intenzione di integrare in medicina pratiche definite “tradizionali”, quali yoga e terapie indigene. Si legge: “Si stima che l’88% di tutti i Paesi utilizzi la medicina tradizionale, come le erbe medicinali, l’agopuntura, lo yoga, le terapie indigene e altre. La pratica socioculturale e il patrimonio di biodiversità della medicina tradizionale sono risorse inestimabili per sviluppare uno sviluppo sostenibile inclusivo e diversificato”.
Ovviamente lo specchietto per le allodole che sdoganerà quest’altra novità sanitaria è la naturalità dei prodotti. Concetto che, in tempi dove persino il cibo diventa “artificiale”, e dove le case farmaceutiche sono invise, fa gola a tutti. Compreso al potere. Ma le erbe che troviamo nel Creato e che, una volta studiate e bilanciate dall’uomo (il Medioevo e la tradizione monastica delle erbe officinali vi dicono nulla?) hanno contribuito a curare le persone, sono concetti ben diversi dello sdoganare qualsiasi cosa in nome dell’ambiente e della Natura. Ma si sa, la Natura per i globalisti è un dogma pagano-gnostico, una divinità che non si può toccare, e tutto ciò che proviene da essa è bene.
Ad ogni modo l’erboristeria esiste già. Forse che, business a parte, si vuole così sdoganare qualsiasi cosa? Il business delle droghe insegna. Ma il passaggio dicevamo è anche socio-spirituale: il concetto è di fare tabula rasa di quelle che erano-sono le nostre pratiche tradizionali. Allontanandosi sempre più dalla nostra cultura cristiana. Lo stesso yoga, da tutte le parti accettato come semplice sport, viene indicato dagli esorcisti come pratica pericolosa che apre allo spiritismo. Del resto in Oriente è praticato come forma religiosa.
Ad ogni modo: a bloccare lo sviluppo di queste pratiche vi sarebbero, secondo l’OMS, alcuni Paesi che le “sottovalutano”, o non forniscono soldi pubblici sufficienti, o non le regolamentano magari a seguito di segnalazioni “disinformate o sbilanciate” su di esse. Quello che dunque si vuole fare è includere TCIH (salute tradizionale, complementare e integrativa) nei sistemi sanitari nazionali. Il segretariato della dichiarazione TCIH è sponsorizzato dall’ International Federation of Anthroposophic Medical Associations (IVAA). Medicina antroposofica che certamente si rifà agli insegnamenti di Rudolf Steiner, discepolo della satanista Blavatsky, ben lontano (sottolineiamo ancora) dagli ambienti cattolici.
Infine. L’OMS per introdurre questo tipo di attività si appoggerà all’uso dell’Intelligenza artificiale che sappiamo, ormai, sta bene dappertutto. In altre parole macchine che vengono programmate dall’OMS o da chi per esso (e che si riveleranno per natura fallaci) che avranno il compito di sdoganare o meno queste pratiche. Ovvio che diano risultati positivi no? Tutto questo favorirà un cambiamento totale di paradigma della società: tutto ciò che fa parte della nostra attuale cultura, cattolica e davvero tradizionale, verrà stravolto, inquinato dalla New Age e dalle sue deviazioni. Neanche a dirlo, un cambiamento che assicura vagonate di milioni. Lo ammette la stessa OMS: “La medicina tradizionale fa anche parte delle crescenti industrie globali di salute, benessere, bellezza e farmaceutica da trilioni di dollari“. Insomma: un business che prende due piccioni con una fava. Meglio di così…