di Luigi Cortese (foto Twitter)

Alle primarie presidenziali argentine Javier Milei, leader del partito La Libertad Avanza, formazione considerata populista e di estrema destra, ha ottenuto circa il 30% dei voti, arrivando così ad essere il candidato presidente della coalizione formata da Juntos por El Cambio, arrivati secondi, ed i peronisti di Union por la Patria, arrivati terzi.

Le primarie in Argentina, chiamate “PASO”, sono praticamente un test pre-elettorale che serve per capire la forza di ciascun fronte. Milei, dopo i risultati, ha dichiarato “Siamo in grado di battere la casta al primo turno”.

Chi è Javier Milei? 53enne economista ultraliberista, Milei è ancora poco noto a livello internazionale ma non passerà molto tempo prima che lo diventi.

Milei ha presentato un piano politico chiamato “Motosega“, talmente radicale che nessuno mai, neanche Bolsonaro e Trump, si erano spinti a tanto. Le sue proposte mettono i brividi soprattutto a chi è legato alla casta. E sono:

  • Tagli agli stipendi dei politici in quanto “branco di ladri e criminali”;
  • taglio agli stipendi dei dipendenti pubblici in quanto “inutili parassiti”;
  • tagli ai dipendenti della Banca Centrale in quanto “da bruciare”;
  • via libera alla vendita e all’acquisto di organi;
  • via libera alla vendita illimitata di armi per difendersi dalla criminalità dilagante;
  • stop all’aborto perché contrario a principi della vita;
  • non contrarietà alla liberalizzazione della droga perché “il suicidio è una questione privata”.

Milei ha trovato la sintesi tra ultraliberismo e populismo, cosa che sta facendo presa nel popolo argentino devastato dalla crisi economica. L’ascesa di Milei è stata favorita anche dalle indubbie capacità comunicative di Javier che, ospite fisso nei vari salotti televisivi argentini, buca il video grazie alla sua personalità eccentrica.

Questi risultati sono indice di come i popoli inizino a ribellarsi al sistema consolidato guidato dai soliti nomi.

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