di Roberto Fiore
Dice Schwab: “Presto non avremo più bisogno di elezioni perché potremo sapere, attraverso l’intelligenza artificiale, cosa pensa la gente in anticipo permettendoci di gestire le cose senza andare più ad elezioni”. Queste affermazioni, che in tempi normali avrebbero significato il ricovero immediato del demente Schwab, sono parte di un piano che prevede la manipolazione della politica e delle elezioni correggendone “gli errori”.
Le elezioni sono da sempre costellate di grandi truffe. Il referendum monarchia-repubblica, ad esempio, fu sicuramente soggetto ad una manipolazione radicale gestita da democristiani ed americani, con l’assenso della sinistra. Ma sappiamo anche che negli anni successivi il partito Comunista esercitò una minuziosa e attenta forma di broglio elettorale, espletata sezione per sezione. Praticamente il manuale del perfetto scrutatore del Partito Comunista ricordava che “vince le elezioni non chi ha più voti ma chi ha più scrutatori”.
Le vecchie metodologie scompaiono con l’andare del tempo per essere sostituite da modalità sempre più moderne e basate sull’elettronica. Ricordo che nelle elezioni del 2004 durante lo spoglio, Alternativa Sociale (al cui interno vi era Forza Nuova) era nettamente sopra la NDC alleata al partito socialista. Tutto cambia ad una certa ora della notte quando, in una zona particolare della provincia di Napoli, le cifre vengono ribaltate. Escono una marea di voti per l’NDC e scompaiono quelli di Alternativa Sociale. Per pochissimo, cioè lo 0,01, passa l’NDC (che elegge 5 deputati) e Alternativa Sociale perde, per 19mila voti, la possibilità di essere rappresentata. Quello stesso anno il centrodestra, alla Camera, perde esattamente per la stessa quantità di voti, 19mila, ovvero sempre lo 0,01, rispetto a Prodi. Berlusconi rompe con Pisanu, allora ministro degli Interni, perché costui già dalla notte dichiarò la vittoria del centrosinistra mentre Berlusconi, che sperava in un riconteggio, sapeva di essere in vantaggio. Berlusconi sapeva già che c’erano stati dei brogli, ma nulla può fare: la macchina del potere e del ministero degli Interni è inesorabile.
D’altra natura è il sistema che invece sembra aver penetrato in modo clamoroso le elezioni da diversi anni a questa parte. Le elezioni europee dove stravince Renzi? Le elezioni europee dove stravince Salvini? Sicuramente le elezioni americane dove perde Trump, sicuramente le elezioni brasiliane di pochi mesi fa dove Bolsonaro, vincente dappertutto, viene bloccato da un Lula che si era visto poco durante la campagna. Il ministro della Giustizia proprio il giorno prima in cui ha deciso di bloccare la dichiarazione della vittoria delle sinistre viene arrestato per l’ assedio al parlamento di Brasilia … L’accusa di alcuni esponenti del campo trumpiano è che il sistema elettorale sia stato appaltato a ditte che hanno la particolare capacità, durante il conteggio, di intervenire con un algoritmo e cambiare in modo sostanziale gli esiti elettorali. Cosa significa inserire un algoritmo? Significa che il voto di Trump, corretto con uno -0,3, e quello di Biden con un +0,3, trasformano in risultato in un altro.
Come è potuto avvenire? Ebbene noi possiamo dire come potrebbe essere avvenuto quella notte in America. Sembra che in un’ambasciata a Roma, quindi in totale extraterritorialità, alcuni uomini dei servizi segreti americani e dei servizi segreti italiani, accompagnati da un geniale e giovanissimo hacker italiano, abbiano attirato su un satellite nella zona dell’Abruzzo tutti i voti americani e, nel giro di poche ore, inserendo l’algoritmo, abbiano restituito i voti al satellite che poi a sua volta li ha restituiti al Dipartimento di Stato Americano. Naturalmente ‘corretti’. Da un’elezioni chiaramente a favore di Trump si arriva ad un’elezione in totale favore di Biden. Tutto ciò è dietrologia? Purtroppo no.
Sembra che il Deep State internazionale sia arrivato al punto di poter falsificare così profondamente tutta la struttura elettorale da arrivare a rendere secondario l’aspetto democratico, assolutamente contenibile dal sistema, senza più nessuna sorpresa. Nemmeno in termini di figure elette nei governi: guarda caso un po’ ovunque formate alla scuola dello stesso Schwab. Si sta dicendo la stessa cosa a proposito delle recenti elezioni in Spagna. Vox non ha avuto il risultato che doveva avere, il Partito Socialista ha tenuto come non avrebbe dovuto tenere e il Partito Popolare non è avanzato come non avrebbe dovuto avanzare. Ma sembra che tutti i protagonisti della cosa sappiano quello che effettivamente sia avvenuto: tant’è che il buon Sanchez si reca immediatamente, dopo le elezioni, in Marocco; forse per parlare con uomini presenti nelle importantissime strutture di potere che lì ospitano americani e israeliani. Parliamo di basi militari israeliane e americane nel Sahara. Sanchez sarebbe stato lì per concordare le prossime mosse (che potrebbero portare alla separazione della Cataluña dal resto della Spagna) e forse ringraziare i poteri profondi per aver ‘facilitato’ la sua tenuta elettorale.
Ci sono prove a sostenere quanto abbiamo detto ? Sicuramente una marea di indizi e prove disseminate qua e là. Ma non è certo questo il momento di fare grandi inchieste: bensì capire cosa sta accadendo, capire a cosa si va incontro nel momento in cui si tengono e si partecipa alle elezioni ed eventualmente denunciare la grande truffa in corso. Ciò non toglie che i movimenti e i partiti vogliono comunque sostenere delle elezioni dove il controllo del voto da parte loro è più facile (comuni o province) o magari vogliono sostenere battaglie sociali dove il volere del popolo arriva a sovrastare il voto che, in fondo in fondo, lo sappiamo, rappresenta meno del 50% degli elettori.