• di Mattia Taricco

Immaginate un padre di famiglia residente in Piemonte, lavoratore, onesto, che non ha mai saltato una rata del mutuo o dell’affitto. Questo signore con enormi sacrifici è riuscito a comprarsi un auto. Oltre alle spese per mantenere la famiglia deve pagare il bollo, la polizza, le rate, la revisione. L’auto la usa per andare a lavorare, fare la spesa, ogni tanto portare i bimbi al mare. Dal 15 settembre a questo signore sarà letteralmente vietato vivere, poiché tacciato dal grande fratello dell’Unione Europea come “inquinatore”, in gentile collaborazione con i nostri governatori naturalmente.

Immaginate ora il titolare di una piccola impresa, che con altrettanti sacrifici ha comprato il furgone per fare le consegne, non potrà più lavorare. Il suo diesel euro 5 inquina, la multinazionale che invece scarica nell’aria il quantitativo di CO2 corrispondente all’ intero utilizzo annuale di quell’automobile in una sola ora di produzione invece è tollerabile.
Le dinamiche del governo forte con i deboli e debole coi forti si ripetono e a farne le spese sono sempre e solo i cittadini.
Ma veniamo al punto: che cosa accadrà in Piemonte a partire dal 15 settembre? L’ Unione Europea in nome della follia green utilizzerà la nostra regione come teatro sperimentale per un nuovo tipo di controllo sociale mascherato.
Il Piemonte bloccherà la circolazione delle autovetture Euro 5 Diesel e delle Euro 2 Benzina. Le restrizioni sono molto simili a quelle a cui ci siamo tristemente abituati durante i lockdown: non si potrà circolare dalle 8 alle 19, dal lunedì al venerdì, ci saranno eccezioni in base ai motivi dello spostamento ( rivedremo autocertificazioni et similia? ) e, questa è la cosa più assurda, l’installazione della scatola nera se vuoi circolare. Se paghi, la tua auto non inquina più.

La cosiddetta Black Box, per definirla con un termine New Age, è un dispositivo che controllerà i km effettuati con un bonus di 9 mila km annui. La responsabilità di questa scelta scellerata, peraltro presente solo in Piemonte, è da ricercarsi solamente nel Grande Fratello europeo? No, poiché la giunta regionale, a guida centrodestra, ha promulgato di sua iniziativa il blocco recependo semplicemente la direttiva UE. Si sta facendo passare il principio del “vivere è inquinare” e impedire la vita è giusto poiché non inquina. Se poi passa il fatto che i politici possano assegnare quote di kilometri ai cittadini quale sarà la prossima mossa? Quote di cibo e acqua? Quote di aria?

L’ennesimo provvedimento criminale che dovrebbe essere punito con la galera. Intanto coloro che vedevano più lontano all’interno del panorama politico italiano già anni fa dissero che il cosiddetto “green pass” sarebbe stato riutilizzato in salsa ecologica per limitare le libertà dei cittadini. Avevano ragione.

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