di Roberto Fiore

Agli uomini della Farnesina va proposto un corso di geopolitica, vista la banale e crassa operazione messa in piedi in questi giorni Tajani e co. in Libia.

Roma ha infatti ospitato il ministro degli Esteri libico Al Mangoush e quello israeliano Cohen in un incontro che doveva restare segreto e che invece è stato immediatamente spifferato dagli israeliani; reso noto la sera stessa. L’incontro, ovviamente, aveva come obiettivo quello di far passare delle politiche invise ai popoli arabi, fermamente e tradizionalmente anti sionisti, che non accettano aperture verso Israele. La cosa è stata vista dal popolo immediatamente come un tradimento, tanto che si è verificata subito una rivolta di piazza: i libici sono andati sotto casa del primo ministro Abdul Hamid Dbeibeh e hanno preteso che Al Mangoush lasciasse immediatamente il Paese. L’ ex ministro è quindi scappata in Turchia ed il Presidente della Libia ha presentato subito le scuse all’ambasciatore della Palestina. Meloni e Tajani che hanno sponsorizzato la ridicola operazione sono stati presi in giro dagli israeliani e sono andati contro una tradizione politica, quella incarnata per oltre 40 anni da Gheddafi, che con il suo libretto verde aveva egemonizzato il mondo arabo in senso antisionista. L’ annullamento della storia, tipico dei politici incapaci è alla base dell’impresa italiana.

La politica italiana sta subendo inoltre l’influenza degli Stati Uniti, ripercorrendone la disastrosa parabola. Ricordiamo che dai tempi della Clinton gli americani furono colpiti mortalmente nella figura dell’ambasciatore ed espulsi dalla Libia. L’azione della Farnesina, ovviamente caldeggiata dagli Usa, mette l’Italia fuori dalla Libia: stesso trattamento riserverà la Tunisia all’Italia per ciò che ha proposto la Meloni al presidente tunisino Kaïs Saïed, ovvero di accettare un debito del FMI in cambio di tutta una serie di cambi strutturali. Questo è il motivo per cui dopo la Francia anche l’Italia sparirà totalmente dal Continente africano che andrà nelle mani di Putin. I russi sono bene attenti, conoscono le tradizioni del popolo africano, hanno ospitato i futuri leader nell’università di Lumumba per decenni, e sanno perfettamente che gli africani hanno la volontà e la forza per espellere gli americani, che hanno numerose basi ancora sul territorio, e cacciare i francesi (ad ore si attende l’espulsione dell’ambasciatore francese dal Niger) mandando via tutti coloro che trattano gli africani come una sorta di Continente schiavo che deve dare all’Occidente le sue risorse e seguire il volere delle cancellerie europee ed americane.

Forse la Farnesina dovrebbe seguire maggiormente la Santa Sede, che, con tutti i suoi difetti, continua a tenere la barra dritta e non ascoltare le sirene di Bruxelles e Washington: nell’ultimo intervento ai giovani cattolici russi tenutosi ieri, Papa Francesco ha infatti lodato la storia della Russia ed auspicato che i giovani seguano l’esempio di Santi ed Eroi russi.

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