di Gloria Callarelli

Anche Papa Francesco è finito, seppur per qualche ora, nella lista nera del sito Myrotvorets, che in prima pagina si presenta come “centro non governativo per la ricerca sugli elementi di crimini contro la sicurezza nazionale dell’Ucraina, la pace, l’umanità e il diritto internazionale Informazioni per le forze dell’ordine e i servizi speciali su terroristi, separatisti, mercenari, criminali di guerra e assassini filo-russi”. Myrotvorets, vera e propria lista nera legata ai servizi segreti ucraini, presenta un elenco di nomi di politici, personaggi della cultura e altri più o meno noti, considerati “amici” della Russia e di Putin e dunque nemici della stessa Ucraina. Tra gli altri presenti in elenco: Roberto Fiore, leader politico italiano, ma anche Daria Dugina, giornalista e figlia del filosofo Alexander Dugin, uccisa in un attentato, Giulietto Chiesa, da sempre antisistema, anche lui recentemente scomparso, e Silvio Berlusconi subito dopo la morte contrassegnato come “liquidato” nel sito stesso.

Papa Francesco è stato poi immediatamente tolto dall’elenco. Su di lui, con tutta probabilità, pesano le dichiarazioni degli ultimi giorni in cui si rivolgeva ai giovani russi richiamando la Santa Madre Russia e, in un certo senso, quell’idea di “Terza Roma” «Non dimenticate mai il vostro retaggio. Voi siete gli eredi della grande Russia: la grande Russia dei santi, dei governanti, la grande Russia di Pietro I, Caterina II, quell’impero – grande, illuminato, [un impero] di grande cultura e grande umanità. Non rinunciate mai a questa eredità, voi siete gli eredi della Grande Madre Russia, andate avanti. E grazie. Grazie per il vostro modo di essere, per il vostro modo di essere russi».

In una nota il consigliere regionale del Veneto Stefano Valdegamberi, anche lui presente nella lista nera, ha commentato: “Mentre l’Unione Europea si affretta in questi giorni a oscurare notizie ritenute “non veritiere” sulla rete, nulla si sta facendo per oscurare questo sito vero che minaccia la sicurezza di molti giornalisti, politici, imprenditori e ora dello stesso Pontefice. Ricordo che dopo l’uccisione del giornalista italiano Andrea Rocchelli, nel 2014, sul sito è apparsa la scritta “eliminato”. Sarà ora “eliminato” anche Papa Francesco? Dove sono nascoste le ben pagate Autority Pubbliche? Assistiamo a ripetute violazioni dei principi di libertà di pensiero da parte dell’Ucraina nei confronti di cittadini italiani i quali con i loro soldi la stanno aiutando, inviando aiuti e armi oltre che ospitando i profughi di questo conflitto. Papa Francesco è stato inserito nella kill-list solo per aver pronunciato un discorso ai giovani russi, richiamando la storia dei grandi sovrani cristiani russi del passato, accusato per questo di “imperialismo russo”. Invito il governo italiano – come gia’ feci senza esito anni fa – a difendere la libertà di pensiero in ogni sua manifestazione e di rigettare ogni forma di minaccia, attraverso liste di proscrizione di triste memoria, chiedendo l’immediata cancellazione del sito in Italia e in Europa”.

Share via
Copy link
Powered by Social Snap