di Mattia Taricco

Secondo una recente dichiarazione dell’ ex Lotta Continua, oggi giornalista, Gad Lerner: “Dobbiamo abituarci a vivere in Eurafrica, un’unica maxi-regione del pianeta“. La dichiarazione arriva a ridosso dei recenti fatti di Lampedusa e del vero e proprio collasso della situazione. Tralasciando le statistiche, e la chiara volontà del governo Meloni di non fare nulla per risolvere, o quantomeno tamponare la situazione, continua Lerner: “Questa è la fotografia del nuovo continente in cui dobbiamo abituarci a vivere: L’Eurafrica”.

Non si tratta purtroppo di un fulmine a ciel sereno, siamo già abituati a dichiarazioni di questo tipo ormai da anni. Laura Boldrini, per esempio, già nel 2014 affermava: “I migranti sono avanguardia del nostro futuro stile di vita“. Insomma, si invoca alla resa di chi crede ancora al concetto di Nazione e ad accettare questa nuova normalità.

A onor del vero gli italiani non fanno più figli, di politiche di aiuto alle famiglie, o che favoriscano la natalità, neanche l’ombra, ma d’altronde a che servono se ci rimpiazzeranno i migranti? Costano meno per il mercato del lavoro, sono già abituati a non avere diritti e tutele sindacali, insomma fanno i lavori che gli italiani non vogliono più fare, come ci spiegavano le professoresse a scuola. Tanto vale accettare la resa, abituatevi: non reagite, non lamentatevi nemmeno.

L’enorme macchina è al lavoro e agisce su tutti i fronti: a chiudere le bocche ci pensa il politicamente corretto, a strozzare le famiglie l’economia liberale e la demolizione dello stato sociale, a lavare i cervelli TV e Netflix e a distrarre i popoli i reality e talk show. Una volta fatto questo e rincoglionite le masse, si può invocare la resa chiaramente, come si evince appunto da queste ultime dichiarazioni.

Date al popolo “panem et circenses” e starà calmo, non si accorgerà nemmeno di ciò che accade, dicevano i romani. Con la locuzione Panem et circenses (Pane e giochi da circo), Giovenale si riferiva appunto ai metodi politici con cui gli imperatori gestivano il malcontento popolare: se vuoi tacitare il popolo, devi nutrirlo, il minimo che basta, e divertirlo. Non a caso la nostra epoca vede il più alto numero di programmi TV spazzatura e intrattenimento becero di sempre, ma questo è un argomento diverso che tratteremo in altra sede.

Il nostro caro occidente oltre a invocare l’avvento di questa nuova società non spreca nemmeno mezza parola per ciò che sta accadendo per esempio alle popolazioni bianche del Sudafrica.

Recentemente Julius Malema, leader di un partito politico già noto per le sue posizioni razziste e antibianche, durante un evento pubblico molto partecipato ha intonato una canzone che inneggia alle violenze contro i bianchi: “Kill the boer, kill the farmer”. (Uccidi il boero, uccidi il contadino). A seguito di queste incitazioni sono aumentate a dismisura le azioni di violenza contro i bianchi sudafricani, l’ultima delle quali vede protagonisti una coppia di anziani contadini pestati a sangue, a cui è stato poi distrutto il telefono per impedirgli di chiamare l’ambulanza. Nulla è stato rubato, non c’erano altri motivi se non il più puro odio razziale. Se andiamo su Wikipedia possiamo addirittura trovare la voce “Assalti alle fattorie in Sudafrica” per fare capire quanto è radicato e grave il fenomeno.

Non una sola parola a difesa dei Boeri è mai arrivata dall’occidente, anzi, si nega il problema arrivando a invitare a non prendere le parole di Malema seriamente e a interpretarle come un “inno anti Apartheid“.

I sostenitori del piano Kalergi e della sostituzione etnica hanno tutte le prove che vogliono, che i cosiddetti complottisti anche questa volta abbiamo ragione? La teoria del piano Kalergi, per chi non la conoscesse, afferma l’esistenza di un piano d’incentivazione dell’immigrazione africana e asiatica verso l’Europa portato avanti dagli stessi governi europei e da certe sette molto influenti composte da uomini ricchi e potenti, con l’obiettivo finale di rimpiazzarnrimpiazzarne le popolazione. A questo si collegano parecchi fatti storici come per esempio il genocidio chiamato Holodomor.

Lasciamo ai lettori la facoltà di ragionare sulla veridicità o meno di tale teoria.

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