di Luigi Cortese
Salvini invita Marine Le Pen a Pontida avvisando gli “alleati italiani” che non vede altre alleanze in Europa oltre a Le Pen e AFD. Nel frattempo la Meloni, che sogna un alleanza tra il suo partito europeo e il PPE, va a Lampedusa accompagnata da Ursula von der Leyen dove tenterà di convincere gli italiani che l’Europa amica ci sta vicino in questo momento di crisi migratoria.
Ma a differenza dei giornali tradizionali, voglio soffermare la mia, e la vostra attenzione, su uno scontro interno sia al centrodestra italiano che francese.
La Le Pen in Italia è avversata apertamente da quello che resta di Forza Italia e, anche se non apertamente, da Fratelli d’Italia. Ma osservando bene gli avvenimenti, e soprattutto i viaggi Francia – Italia delle ultime ore, si nota che non è altro che l’ombra lunga dei problemi della destra francese.
La famiglia Le Pen è ormai disgregazione: ed attenzione non parlo di papà Jean-Marie Le Pen ma di Marion Maréchal, figlia di Yann sorella di Marion che fino a qualche anno fa si faceva chiamare Maréchal-Le Pen, ex moglie dell’eurodeputato di Fratelli d’Italia, Vincenzo Sofo, che ieri si è palesata sull’isola di Lampedusa in sostegno di Giorgia Meloni.
L’arrivo in Italia, a sostegno di due diversi leader del centrodestra, delle due signore della destra francese deve far percepire come le prossime elezioni Europee siano molto sentite nello scacchiere ovest dei paesi del mediterraneo, palesando a tutti una crisi della destra europea che paga lo scotto dell’accentramento delle loro posizioni.
In Francia il partito della Le Pen, Rassemblement National, ha tagliato completamente i ponti con la storia del Front National fondato da Jean-Marie Le Pen, un po’ come in Italia ci troviamo davanti ad un centrodestra che non ha alcun legame con il primo Movimento Sociale Italiano fondato nel 1946 da quelli che erano i reduci della Repubblica Sociale Italiana.
In conclusione: ad oggi in Italia, Francia ed anche Germania i partiti che si arrogano il ruolo di destra, non sono altro che specchietti per allodole usati dal sistema per dirottare voti, scongiurando così la crescita di partiti anti-sistema che non sono controllabili.
Ho letto il vostro articolo e comunque ,per le europee sarei tornata a votare per la Lega sempre se si “allea” con la Le Pen e AFD,anche se ormai Salvini mi é abbastanza “indigesto “ ,altrimenti che facciamo ? Non andiamo a votare ? Dobbiamo cercare di votare in modo che questa maledetta UE si disgreghi e crolli ! Altrimenti che facciamo …lotta armata a Bruxelles ? E chi ci va ? E come ci va con le armi ? Sono d’accordo comunque con il vostro articolo ,la vera destra é ben altra cosa ,non c’é assolutamente con Partiti come FDI (traditori di tutti i principi di destra !)e anche in Europa ,che sono tutti di “facciata” ! Saluti
Patrizia Guerrina
Sinceramente non penso che Salvini possa in qualche modo far “crollare” l’UE, ormai sono diventati tutti filo europeisti e la favoletta del euroscetticismo non funziona più, o si è anti-europeista oppure si è europeista, lo scetticismo è un modo per non schierarsi e prendere in giro gli elettori. Alle Europee si presenteranno dei gruppi apertamente anti europeisti si voti per loro, per esempio in Italia abbiamo Forza Nuova con il partito europeo APF
Non credo che ci sia più spazio democratico basta vedere la Grecia che 2 giorni prima delle elezioni ha messo al bando nel silenzio totale 2 partiti anti sistema.credo nella disobbedienza civile nello smettere di pagare tutto ciò che alimenta questa infame razza politica.
Non si può prescindere dall’Europa,ma non questa che abbiamo adesso.Serve una confederazione non un unione.Questa confederazione deve arrivare fino alla Polonia,poi basta.
Vogliamo una destra vera,che abbia coraggio e onesta.
Quella che abbiamo adesso sembra l’erede della DC.
Credo che oggi la vera sfida, per chi oggi si considera rivoluzionario ed antagonista a questo Sistema, sia quello di riuscire ad “intercettare” quel 50 per cento di persone che non va più a votare. Tolti i disillusi ed i menefreghisti, ritengo che ci sia un abbondante 20 per cento di elettori da poter raggiungere con un’offerta politica radicale e anti-Sistema. Durante la pandemia tante persone sono scese in piazze e hanno lottato per i propri diritti, la maggior parte di esse senza mai prima interessarsi alla politica. Ma le stesse, poi, non hanno portato a variazioni significative in ambito elettorale.
Che le imminenti elezioni europee possano essere la volta buona? Questo non lo so ma di sicuro è ormai chiaro che continuare ad inseguire progetti politici di destra tipo Lega o Fdi non serva a nulla se non a puntellare questo Sistema.