di Luigi Cortese
Luiz Inacio Lula da Silva, Presidente del Brasile, inaugura la 78° Assemblea generale dell’ONU parlando del conflitto Russo – Ucraino. In particolare Lula, (interessante notare che è stato spinto alla vittoria dai poteri forti contro Bolsonaro), nel suo discorso ha detto: “In Ucraina non ci può essere pace se non c’è un dialogo franco e sincero tra le parti”.
La reazione dell’assemblea è stata quasi unanime con un applauso per le sue parole. Il discorso di Lula è stato più complesso, perché ha acceso un segnale su quello che dovrebbe essere il ruolo dell’ONU su un delicato argomento come quello Russo – Ucraino. Infatti Lula ha preso questa posizione: “La guerra in Ucraina mette a nudo la nostra incapacità collettiva di sostenere principi della Carta delle Nazioni Unite. Non sottovalutiamo le sfide per raggiungere la pace, perché nessuna soluzione sarà duratura se non sarà basata sul dialogo”.
Tra quelli che non hanno gradito questa posizione spicca il presidente ucraino Volodymyr Zelensky che al momento del suo discorso all’assemblea, nella ormai consueta tenuta da combattimento, ha dato vita ad un repentino cambio di paradigma; dalla richiesta di dialogo e pace di Lula arriviamo a parole dure che mostrano come Zelensky non cerchi in alcun modo la pace, attacando: “La Russia non ha di diritto di avere le armi nucleari. La Russia minaccia il mondo con le armi nucleari e non ha il diritto di farlo. Mosca dissemina paure e minacce, guardate cosa ha fatto alla nostra centrale di Zaporizhzhia. Vogliono trasformare le centrali nucleari in bombe sporche. Ai bambini ucraini deportati in Russia viene insegnato a odiare l’Ucraina, hanno commesso un genocidio con i bambini ucraini. Se non credete al diavolo chiedete a Evgenij Prigozhin”. Ma il meglio del discorso di Zelensky sta tutto nella parte finale: niente dialogo, la guerra può finire ma solo alle condizioni di Kiev: “Per la prima volta nella storia moderna abbiamo la possibilità di mettere fine a un’aggressione nei termini proposti dalla nazione aggredita. La formula di pace proposta dall’Ucraina è diventata la base per una nuova architettura di sicurezza. Presenterò qui all’Onu i dettagli nel corso della riunione speciale del Consiglio di Sicurezza (che si terrà oggi per chi legge, ndr). Rimaniamo uniti, Slava Ukraini!”.
E’ palese ormai che ci troviamo davanti ad una situazione di stallo: da una parte chi, come Lula, cerca di trovare una soluzione che porti alla pace tra i due paesi in conflitto, e dall’altra chi come, gli Stai Uniti continua a fomentare Zelensky nel continuare con questa assurda ed impari guerra. Non è concepibile che un Presidente non capisca che il suo popolo è ormai allo stremo, e che se sta continuando questa guerra è solo grazie a chi continua a fornire armi e soldi per lottare contro la Russia di Vladimir Putin.