di Mattia Taricco (foto sito fratelli d’italia)
Il presidente uscente di Confindustria, Carlo Bonomi, vuole evitare possibili riforme alla costituzione e l’introduzione salario minimo, ma nel frattempo difende ardentemente il ruolo istituzionale di Sergio Mattarella.
La questione certamente non ci crea alcun stupore, abituati ormai ad avere a che fare con una politica debole, e al proprio servizio, gli permette di muoversi agevolmente tra le fastidiose tutele ai lavoratori, aggirare le leggi arrivando addirittura a chiedere norme ad hoc. In tutto questo il ruolo dei sindacati risulta ancor più deboli della politica, allora viene da pensare che siano l’altra faccia della medaglia di Confindustria. C’è da segnalare anche la presenza del Ministro Urso al convegno di Confindustria, che si è dimostrato molto collaborativo sotto questi aspetti. Oltre alla collaborazione politica/sindacale altra manna dal cielo per Confindustria è l’invasione in atto a Lampedusa, dove in poche ore è arrivata moltissima manodopera a basso costo, che naturalmente andranno discapito dei diritti dei lavoratori.
La politica ci ha ormai abituato a difendere i cosiddetti diritti civili, dimenticando i diritti dei lavoratori, avanzabo i bagni gender free, arretrano salari ed oraio di lavoro. Questo è il futuro che ci prospettano, accontentatevi di meno soldi ma più libertà di esprimere vizi privati.con buona pace dei nostri giovani che, se pur qualificati, saranno costretti ad espatriare pur di non soggiogare all’avanzamento del nuovo schiavismo.
Le proposte del Governo Meloni hanno del grottesco, invece di intervenire nell’arginare la volontà americana di relegarci a paese produttore di beni di largo consumo a basso costo, con buona pace delle eccellenze italiane, parla di detassazione gli straordinari. In poche parole vogliono un popolo che lavori per vivere.
In poche parole, l’assioma “classe politica incapace e imprenditori avidi” sta portando la produzione industriale a livelli bassisimi, con buona pace del tessuto sociale italiano.