di Mattia Taricco (foto X)

Come se non si parlasse già abbastanza di antifascismo, leggasi odio ideologico in assenza di fascismo, nei vari istituti italiani, e più in generale “nell’aria”, il ministro dell’istruzione Giuseppe Valditara nelle scorse ore ha sottolineato come i “valori” della resistenza debbano diventare i valori di tutti e vadano insegnati nelle scuole. Facciamo riferimento, qui, al rinnovo del protocollo fra il MIUR e l’ANPI.

La naturale scadenza del contratto sarebbe dovuta avvenire il 14 settembre e, in mancanza di voci a riguardo, il presidente dell’ANPI, Gianfranco Pagliaruolo, ha scritto una lettera indirizzata al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, sollecitandone il rinnovo. Naturalmente il ministro dell’Istruzione ha subito accettato con grande gioia. Il protocollo in questione autorizza l’ANPI a tenere lezioni nelle scuole improntate sull’odio ideologico e revisionismo storico, come il negazionismo delle Foibe e la giustificazione di massacri e torture.

Al riguardo il Ministro Valditara, uomo con un passato di destra oggi vicino alla Lega, ha dichiarato: “Si rilassino i professionisti della polemica politica. I valori dell’antifascismo sono anche i miei e la Resistenza è un valore prezioso. Il ministero è impegnato a costruire una convenzione che coinvolga tutte le associazioni partigiane, perché la Resistenza non è monopolio dell’Anpi e i valori resistenziali devono essere patrimonio di tutti”.

Ottima professione di fede a una questione più ideologica che storica. Siamo ancora lontani dal poter avere nei nostri istituti una storia raccontata in maniera imparziale e autentica, assisteremo ancora una volta a continue offese su caduti e sulle vittime civili di violenze e soprusi. Per il lettore attento, che voglia informarsi su ciò che evidentemente nelle scuole non può essere insegnato, si trovano parecchi libri in circolazione, che ne consigliamo la lettura. Buona lettura.

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