di Roberto Fiore

Il governo sta facendo leva sulla questione demografica, in un apparente sforzo di cambiarne la deriva drammatica. Tutto sembrerebbe ben pensato ed organizzato ed in linea con ciò che altri Stati stanno facendo: ma uno sguardo più attento mette in luce la mancanza dello spirito giusto per arrivare ai risultati.

Forza Nuova, come è noto, dal 1997 mise come primo punto del suo programma l’abrogazione dell’aborto e la necessità di una campagna demografica. Perché FN nel 1997 si sforza di consacrare a primo punto del suo manifesto politico, un qualcosa che era sfuggito ai politici precedenti? Una visione Cristiana della società impediva allora, ancora più oggi, la contraddizione fra un progresso demografico e civile e la pratica di uccidere i propri figli. Giovanni Paolo II ebbe a dire “Un popolo che uccide i propri figli è un popolo senza futuro”.

Un esempio drammatico di ciò, è la Russia. Pensiamo che questo popolo immediatamente prima della Rivoluzione d’Ottobre stava vivendo una fortissima crescita demografica, accompagnata da una forte crescita economica, un grande sviluppo dell’agricoltura e dell’industria. La Rivoluzione bolscevica interrompe tutto questo introducendo carestie e povertà, permettendo che dal 1918 in poi ci fossero ogni anno 5 milioni di aborti. Una situazione che perdurò per decenni fino a quando Stalin, preoccupato del gravissimo calo demografico, dalla perdita di 20 milioni di uomini in guerra e della desertificazione della Russia, decide di abrogare l’aborto: la situazione migliora. La popolazione cresce nuovamente fino al 1955 anno in cui, morto Stalin, Kruscev lo reintroduce. Putin inizia un’opera di educazione pro vita e un abbassamento costante dei numeri di aborti,fino ad arrivare al mezzo milione, numero ancora alto ma pur sempre migliore dei 5-6 milioni morti nei precedenti decenni. In questi ultimi anni, per qualche motivo, la statistica russa non si trova più facilmente: non si conosce effettivamente il numero di aborti, anche se si parla di costante diminuzione degli stessi, non si sa il numero dei nati e non si sa cosa stia accadendo in termini politici. Sembra che Putin voglia abrogare al più presto le politiche abortive dando generoso aiuto alle famiglie giovani per ogni neonato. Infatti ciò già avviene da anni: ogni famiglia riceve terreni e sussidi e aiuti economici.

Tornando all’Italia: non c’è possibilità alcuna che la Meloni risolva il problema demografico, sia per mancanza di mezzi reali e concreti, (l’Italia non ha soldi per fare qualcosa di serio) sia per mancanza di una filosofia corretta. Come può un ministro della Famiglia dire che anche qualora un referendum sull’aborto desse ragione alla tesi pro vita lei non introdurrebbe mai un sistema abortion free? Quello che noi raccomandiamo con forza è la presenza di grossi incentivi economici, triplicando quelli dati oggi con l’assegno familiare, intervenendo soprattutto nelle giovani famiglie e introducendo un principio generale per cui il feto è vita umana e pertanto non può essere soppresso. Solamente una società abortion free, dove la famiglia venga considerata privilegiata dal punto di vista sociale, si possano ribaltare i numeri e a salvare l’Italia dal deserto demografico che precede la morte.

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