di Luigi Cortese
Il progresso dell’Intelligenza Artificiale (IA) ha portato alla creazione della “fidanzata perfetta”. Esiste infatti un chatbot capace di imparare e rispondere ai desideri dell’utilizzatore. Negli Stati Uniti la loro diffusione sta inziando a creare non pochi problemi: molto uomini preferiscono queste “fidanzate” alle donne reali, perché ascoltano ed apprezzano tutto quello che si fa e si dice 24 ore al giorno 7 giorni su 7.
Secondo uno studio di Pew Research Center, più del 60% degli uomini tra i 18 ed i 30 anni sono single: una percentuale doppia rispetto alle donne. Oltre a questo quello che si deve rilevare è l’allarmante dato che vede 1 uomo su 5 che dichiara di non avere amicizie strette, dato che 30 anni fa era firmo a 1 su 20. Questa situazione è dovuta anche alla costante crescita di tecnologie che ti permettono di limitare la socializzazione vera, quella fatta di incontri e serate in amicizia e non di freddi smartphone collegati 24 ore al giorno.
I giovani si alienano dalla società e si rifugiano in queste relazioni virtuali, dove ottengono tutto quello che desiderano e tutto funziona bene. Si tratta di un comportamento che ha conseguenze dirette sulla vita reale, in particolar modo sulla natalità: ad esempio, nel 2023 negli Stati Uniti sono nati 600.000 bambini in meno rispetto a 15 anni fa.
La fidanzata perfetta, creata ad hoc con un computer, può sembrare una soluzione divertente, ma è un problema da non sottovalutare, sia per lo sviluppo della società che per la salute psicofisica delle persone. Bisogna riportare indietro le lancette del tempo, tornare ad avere un’interazione sociale vera, lasciare gli smartphone a casa e riscoprire la bellezza di una serata in compagnia, magari davanti ad una birra, dove ridere e magari innamorarsi, senza avere paura di soffrire o sembrare stupidi. Torniamo a vivere, la tecnologia serve ad aiutare la vita non a sostituirla.