di Luigi Cortese
Il gruppo euro parlamentare di sinistra “The Left” presenta l’emendamento n 7 al Quadro finanziario pluriennale (QFP), ricevendo il voto favorevole da parte di numerosi europarlamentari del Partito Democratico e dei Verdi. L’emendamento presentato da The Left invitava la Commissione Europea, e gli Stati Membri, ad introdurre un “imposta patrimoniale europea”. Il valore presunto dell’imposta doveva essere di oltre 200 miliardi di euro.
Con una maggioranza di 469 membri l’emendamento è stato respinto, ma il dato eclatante che deve far riflettere è che 132 eurodeputati, tra cui membri del Partito Democratico, dei Verdi e una parte dei Socialisti e democratici, hanno votato in modo favorevole all’emendamento. Confermando così l’assioma che il PD è ormai il partito delle tasse. E’ ormai risaputo, infatti, che il PD, ed in particolar modo la sua segretaria Elly Schlein, hanno sempre sostenuto la necessità di recuperare risorse intervenendo sui redditi da capitale e sulle rendite.
Questa situazione creatasi va in contrasto con l’immagine di un PD moderato e riformista che si sta cercando di far passare, mentre si palesa sempre più un PD arroccato su posizioni di estrema sinistra che punta a tassare i risparmi e le rendite del nostro Belpaese.