di Luigi Cortese
L’Italia è uno dei Paesi fondatori della Comunità Economica Europea (CEE) nata con il trattato di Roma il 25 marzo 1957. Oggi quella creatura è diventata l’attuale Unione Europea.
Il fine della Comunità Economica Europea era l’avanzamento dello stato sociale ed economico dei popoli europei, e facendo un veloce ripasso di quello accaduto dal 1957 ad oggi effettivamente l’Italia, con quel tipo di approccio comunitario, ha scalato le classifiche mondiali sino a divenire la settima potenza al mondo, con un livello di benessere e crescita economica invidiabile anche agli anni attuali.
Dopo il primo idilliaco periodo, che aveva visto l’Italia artefice e fruitrice del “miracolo europeo”, arrivano Carlo Azeglio Ciampi e Romano Prodi, politici europeisti nel significato peggiore del termine, che ci portano alla firma di quell’accordo che traghettò il nostro paese nella moneta unica Europea. Questo accadde dopo che il fenomeno “tangentopoli” spazzò via la vecchia politica demolendo, a colpi di sentenze, quei partiti che fungevano da vero e proprio blocco al nuovo progetto europeista. Non dimentichiamo che da quel fatidico Gennaio 2002 l’Italia, anno dopo anno, ha perso molto di quel potere economico e politico che era riuscito ad ottenere grazie a quella visione di Unione Europea.
Fatta questa premessa, torniamo ai giorni nostri dove abbiamo un Europa che impone all’Italia regole asfissianti e che difende altre nazioni che di queste regole se ne infischiano. Parliamo naturalmente di immigrazione. Le nostre coste sono ormai meta preferita delle navi delle ONG che “salvano” chi parte dalle coste africane per arrivare in Europa. Badate bene ho detto Europa, si perché questi signori che arrivano sulle nostre coste non vogliono assolutamente stare in Italia, la loro meta è per lo più la Germania. Si la Germania, lo stesso paese che da una parte finanzia le ONG e dall’altra chiude i suoi confini. Come seconda opzione hanno la Francia, quel paese che chiude i confini ed utilizza i droni per localizzare e fermare chi vuole passare il confine, e chi riesce in qualche modo a passare viene riaccompagnato a Claviere (Italia) con mezzi della croce rossa.
Ebbene si cari lettori, ecco qui la domanda fatidica: l’Europa è mamma o matrigna? La risposta è inequivocabile: è mamma per chi oggi conta economicamente e politicamente come Francia e Germania, è matrigna per chi come l’Italia ha perso quello status di “figlio” grazie a Ciampi e a Prodi che ci hanno relegato in una posizione di inferiorità.
Oggi, dopo circa 22 anni dalla svendita dell’Italia, abbiamo un Governo formato da chi per anni si è detto prima “anti-europeista” e dopo “euro-scettico”, ma una volta messe le proprie terga su quelle comode poltrone di potere si è riscoperto Europeista convinto. Si ricordino bene le campagne elettorali di Meloni e Salvini con tanto di grafiche “NO EURO”, di slogan che richiamavano un Italia sovrana e libera dai diktat europei; oggi la miglior alleata di Ursula von der Leyen è proprio Giorgia Meloni. L’abbiamo vista accanto ad Ursula per andare in Tunisia a convincere il Governo locale a fare quello che lei aveva promesso, l’abbiamo vista a Lampedusa con Ursula andare a fare passerella per imbonire il popolo. Per questo penso che se vogliamo risolvere il problema immigrazione la lotta va fatta a Bruxelles, una volta risolto il problema Europa, liberandoci di una matrigna cattiva che ci opprime, saremo liberi di affrontare con forza qualunque situazione si presenti.