di Gloria Callarelli
Mentre ancora si piange una tragedia come quella di Mestre dove un bus precipitato da un cavalcavia ha provocato la morte di 21 persone e il ferimento di altre 15, la nostra coscienza impone sul fatto una riflessione a 360° che non dimentichi qualcosa per ideologia o per convenienza. Una riflessione ragionata, a mente fredda.
La tragedia di Mestre condensa in sè stessa almeno tre questioni dirimenti, che nessun media mainstream probabilmente avrà mai il coraggio di analizzare, almeno non in senso completo, legate da un unico denominatore comune: il mondialismo.
Parliamo intanto delle cause della tragedia, ancora al vaglio degli inquirenti. La prima ipotesi che balza agli occhi, certamente, è quella del malore dell’autista. Il fatto di classificare con la parola-contenitore “malore” questa raffica anomala di morti improvvise e apparentemente senza spiegazione, che funestano l’Italia, ha una sola funzione: nascondere la verità. Ora basta nascondersi dietro a un dito: quante vite spezzate ancora bisogna attendere prima di veder muoversi qualcosa? I malori che non risparmiano ragazzi giovani, sani, robusti, sportivi sono una realtà davvero troppo frequente in questo periodo per non imporsi delle domande e per non esigere delle spiegazioni. Eppure nessuno, o pochissimi, osano dire nulla e nemmeno lasciano spazio a chi, invece, osa alzare la voce. Nessuno dei grandi esperti che riempie le pagine dei giornali si domanda se dietro quelle morti improvvise, “inspiegabili”, ci sia effettivamente la cosiddetta CORRELAZIONE con i vaccini Covid. Vaccini che, nonostante i dati nefasti degli eventi collaterali, case farmaceutiche e megafoni vari continuano a sponsorizzare. Sulla pagina web del Ministero della Salute, pensate, si trovano le linee guida per la nuova vaccinazione 2023. E intanto la gente che muore di “malore” riempie statistiche fuori controllo. Doverose sono delle indagini approfondite dei singoli casi per escludere o meno delle correlazioni, doveroso è il dubbio. Doverose sono le spiegazioni da dare ai familiari e alla comunità tutta. Ci sembrano atti di civiltà, altro che guai a parlarne. In gioco c’è la vita delle persone. E sul caso Mestre, intanto, pare, che lo stesso conducente del mezzo facesse parte del gruppo Facebook “Danni collaterali”. Si attende l’autopsia per capire effettivamente qualcosa di più. Sempre che venga detta.
La seconda questione è quella della moda dei veicoli elettrici. Il green lo impone, la transizione ecologica lo impone, l’UE lo impone. Per l’amor di Dio finiamola di correre come pecore dietro tutto quello che multinazionali, business e mondialismo impongono. Le stesse case di produzione delle batterie al litio ammettono con insopportabile innocenza quali possono essere le problematiche e usano termini raccapriccianti a descriverne gli effetti. Sovraccarico e scaricamento eccessivo ma anche cortocircuito, difetti di fabbricazione, fuga termica. Nel caso di problemi di questo tipo la batteria, dicono, può trasformarsi in “bomba a orologeria”. Da far accapponare la pelle. Il sovraccarico, ad esempio, che si verifica quando una batteria al litio riceve più carica elettrica di quella che può gestire, “può avere conseguenze catastrofiche” perchè si può verificare un surriscaldamento e una violenta esplosione. Idem quando si scarica troppo: anche in quel caso può provocare una situazione potenzialmente esplosiva. La fuga termica è, infine, “l’incubo finale per la sicurezza delle batterie al litio, poiché porta a guasti rapidi e catastrofici”. Famosi furono i casi degli aerei Dreamliner che presero fuoco nel 2013, ma chi non ricorda le macchine elettriche esplose durante una ricarica? Come controllare la corretta gestione di questi dispositivi e dei mezzi che li contengono in una società che ne farà un uso smisurato? E’ tutto nero su bianco: possibile che nessuno si faccia delle domande su tutte queste novità green potenzialmente letali che i globalisti pretendono anche di imporci per legge? Possibile che pochi si uniscano alla protesta di chi vuole fermare la follia ecologista a tutti i costi? E il governo, i politici di sistema, hanno fatto i conti con le conseguenze del caso? Sanno che potrebbero mettere a repentaglio la vita delle persone insistendo a perseguire queste politiche? Per l’amor di Dio che qualcuno esca dal vortice ecologista cieco e dannoso.
L’altra questione è il guardrail. E qui tutti dai cittadini alle associazioni impegnate anche in caso di calamità come Soccorso Nazionale del presidente Enrico Mantoan, lamentano un’incuria nella gestione delle stesse strutture, così come sono realizzate evidentemente insufficienti in certi tratti. Ma il dato vero è che per ciò che serve davvero, per i servizi più importanti, primari, lo Stato è attualmente fallito. E’ fallito perchè è ostaggio, ecco che ritorniamo al punto precedente, di UE, NATO, ONU, multinazionali, mondialisti. Quando con il PNRR ci prestano i soldi, chiedono che vengano impiegati come vogliono loro. Sono soldi loro del resto. Quindi: compriamo pure autobus elettrici, incentiviamo i mezzi ecologisti, ammoderniamo le strutture, purchè siano green style. Investiamo milioni per badare alla forma, ma al contenuto? Chi ci pensa? Una Sanità che funziona? Scuole con una formazione ed una educazione di spessore? Aiuti alle famiglie? Lavori che servano davvero al cittadino con il PNRR ne abbiamo? Forse li contiamo sulle dita di una mano.
In conclusione. E’ come se vivessimo in una gigantesca bolla piena di menzogne: una bolla dove regna sovrano il silenzio ipocrita per i danni che questione Covid e vaccino hanno provocato. Una bolla dove il mondo finge di vivere bene, dove l’informazione in generale tace di indagare la verità pur di fare cieca propaganda. Una bolla dove nel surreale silenzio sottomesso della maggioranza del popolo vengono attuate forzatamente, da una politica nella migliore delle ipotesi schiava, le follie sanitarie, digitali, ecologiste, panteiste e pagane dell’agenda 2030. Questa tragedia di Mestre, qualunque sia la causa scatenante, impone delle riflessioni: per l’amor di Dio finiamola di nasconderci dietro a un dito. Chi vuole uscire dalla bolla stia sereno e lo faccia: ne va della propria esistenza.
Ancora non siamo tutti morti, ma indubbiamente a qualcuno ha fatto male. Telefonini idem.
Israele deve esistere. Il vostro pensiero?
Analisi perfetta , cercano di sviare l’ attenzione sul Gardrail ma ditemi se ne esiste uno in grado di fermare un bus di 13 tonnellate in corsa .
Condivido ogni parola. La gente deve svegliarsi e chiedere verità. Basta far finta che tutte queste morti siano sempre avvenute per la miseria!! Non si è piu sicuri nemmeno di prendere un autobus!
Buongiorno, ho vissuto 3 anni in Veneto nella zona del trevigiano verso il confine con Venezia nella fascia Monastier-San Dona di Piave etc, passando anche sul purtroppo famoso ponte di Mestre, e provenendo da una regione povera, mi sono chiesto come mai, in un regione ricca come il Veneto, non ci siano guardarail ne sulle strade principali e ne sulle secondarie. Strade alte 7, 8 metri , strette costeggiate da canali senza nessuna protezione. Ora non dico che il guardrail evita il precipitare di un pullman, ma avrebbe dato il tempo a un civile a bordo magari di reagire in tempo per riportare il mezzo in salvo? E quello del ponte di Mestre si puo definire guardrail? A me sembra la ringhiera vecchia del balcone di casa… e non parlo dell’angoscia come genitore nel mandare i figli a scuola su mezzi pubblici che corrono come frecce su questi argini trappola, situazione peggiorata nel momento in cui ho iniziato a capire cosa succedeva con le vaccinazioni, in un momento qualsiasi e in un dove impensabile si può scatenare una tragedia come quella di Mestre. In merito alla questione correlazione vaccini, io noto che se si cerca di far aprire la mente a chi ho di fronte, nel momento in cui comprende minimamente l’orrore che c’è dietro una verità falsa propinata ad arte, quasi vengo sbranato con ferocia inaudita, nonostante premesse dove specifico che io sono per una scelta libera dato che non sono neanche un medico, ma amo ascoltare il mio Essere e non amo la falsità, la propaganda, e le imposizioni con ricatti vari, e ne ho pagato le conseguenze e rifarei quello che ho fatto. Posso solo dire che gli autisti sono uomini favolosi, con una forza d’animo tale da farsi carico della vita dei viaggiatori, e l’autista del pulmann dj Mestre va rispettato con onore e umiltà, che si è fidato anche di chi consigliava Lui stesso nelle proprie decisioni personali e quindi tutti rispettiamo un Uomo, tutti non ci assetiamo di attendere ciò che ci piace sentire per sparlare a vanvera, ma che la Verita non sia infangata, perché “chi opera per un fine proprio e personale, è in stato di corruzione”, come diceva Krishnamurti.
Noto che Lei conosce le mie zone, ma non così bene da capire. La VECCHIA RINGHIERA DA BALCONE, non é il guard-rail in questione. Quella ringhiera è lungo il marciapiede che sta, lungo la strada sopraelevata . Il guard-rail sarà stato vecchio ma funzionava benissimo. Ha TRATTENUTO IL BUS ( con l‘autista privo di conoscenza o già morto PER BEN 50 metri e 27 colpi, che il bus senza più una guida, ha dato al guard-rail. Poi, dove il guard-rail finiva (per il passaggio pedonale) il bus che tendeva totalmente a destra ( probabilmente il corpo del conducente premeva sul volante totalmente a destra) ha invaso il marciapiede, ha buttato giù la RINGHIERA PEDONALE, ed é caduto di sotto.
Piccolo chiarimento sulla RINGHIERA che deve trattenere UMANI, non BUS