di Cris Baldelli

Da diverse settimane si parla del problema legato alle licenze dei Taxi su cui si sono espresse varie polemiche, in particolare a Roma dove l’assenza delle determinate vetture ha messo a dura prova la pazienza dei turisti, che spesso si trovavano ad aspettare i suddetti mezzi sotto il sole. Polemiche che hanno coinvolto il sindaco di Roma, Gualtieri, che già pochi giorni prima aveva annunciato la convocazione di un tavolo per discutere dell’aumento delle licenze.

Questa settimana, intanto, gli operatori del trasposto pubblico locale hanno dato vita alla protesta: sciopero nazionale degli autobus, delle metropolitane e dei treni, poi i tassisti. Nonostante le critiche insediate in questi giorni, ad esempio, il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha definito “incomprensibile” la mobilitazione poiché l’ultima riforma approvata nel DI Asset: “È stata presentata ai diversi attori prima di realizzarla. Per questo lo sciopero indetto domani dai tassisti aderenti all’USB è un po’ a posteriori e poco comprensibile: invito i tassisti a rivedere la loro posizione e a tornare al confronto e al dialogo”.

Tutto ciò non scoraggia i tassisti, e le loro piattaforme sindacali, che sono pronti e preparati alla mobilitazione nazionale, contro la possibilità dell’ampliamento delle licenze fino al 20%. La stessa USB spiega in una nota: “Inopportuno è la definizione più elegante per questo decreto e ce ne renderemo conto quando con il più classico scaricabarile gli enti locali e il governo si rimpalleranno le responsabilità dell’incremento delle licenze senza nessun dato concreto”. Un tassista di Olbia, porta del turismo della Costa Smeralda, ci spiega: “Il servizio taxi non dev’essere un tappabuchi del trasporto urbano locale. Roma, alle 21 finisce il servizio metro, alle 24 quello di autobus. Dopo la mezzanotte, Roma è sguarnita. Circolano solo i taxi che di notte sono pure in numero inferiore rispetto al giorno. Salvini se ne lava le mani come pilato e rimanda ai sindaci la facoltà di aumentare le licenze. Roma, 8000 licenze taxi ma anche aumentando del 20% il numero delle licenze taxi, quindi 1600, non risolverebbe un problema di trasporto urbano, soprattutto quello serale/notturno. La soluzione non è aumentare le licenze taxi ma potenziare il servizio urbano, rendendolo fruibile per le 24 ore. Non possono essere 1600 licenze nuove che turnate, diventano 500 di notte, a risolvere il problema della movimentazione notturna. È impossibile. Il servizio taxi, a Olbia come a Roma, Milano o qualsiasi altro comune italiano è complementare al servizio pubblico locale, bus, metro e tram, e non può essere esclusivo o risolutivo”.

È giusto ricordare come le proteste dei taxi negli anni passati abbiamo paralizzato città intere ed è ancora vivo il ricordo della grande manifestazione dell’estate scorsa quando un grande corteo, di migliaia di tassisti provenienti da tutta Italia, riuscì ad arrivare fino alle porte dei palazzi del potere, in aperta contrapposizione a Draghi e al suo governo. Auspico che anche questa protesta possa far rivivere queì giorni di rabbia e passione, che soprattutto riesca a far cambiare agenda ad un Governo Meloni sempre più deludente e antipopolare.

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