comunicato stampa

Le assurde richieste a 10 anni e 6 mesi per Fiore, Aronica e Castellino, e 9 anni per gli imputati “minori” Castellini, Testa, Franceschi e Lubrano, sono la conclusione dell’accusa, in uno storico scontro fra poteri forti e attivisti, destinata a naufragare per questi motivi:

1) la manifestazione (che l’accusa ritiene fondamentale per provare la sedizione prima della devastazione) era stata autorizzata. Silvestri, dirigente della Digos denunciato da Fiore per una seri di gravi reati, dichiara il falso nel corso dell’udienza, asserendo che la manifestazione non era stata autorizzata, per poi marciare assieme ai manifestanti e poi redigere il rapporto di servizio dove asserisce che la manifestazione era autorizzata. Oggi Silvestri è stato allontanato da Roma in virtù dei gravi reati di cui è accusato;
2) il reato di devastazione, che sarà per l’accusa molto difficile provare, è stato dichiarato non imputabile per il G8 di Genova, dove venne devastata un’intera città, ma per la Procura di Roma, per dei danni di circa 20 mila Euro, chiede l’applicazione per i fatti del 9 Ottobre;
3) gli inquirenti identificano tutti i manifestanti salvo l’ “infiltrato”, che noi e Sansonetti sul Riformista, sappiamo essere delle forze dell’ordine.

L’infiltrato sfonda la finestra, entra nella CGIL, di cui conosce perfettamente i locali, e si reca nell’ufficio di Landini, dove parla con qualcuno. Quest’ultimo è la chiave del processo, ma guarda caso è anche l’unico a non essere stato identificato.

Il processo del 9 ottobre è la premessa per un più ampio processo, quello delle forze libere e di popolo che stanno mettendo sotto accusa il potere, e gli elementi di puro Deep State, che hanno cercato di depistare le indagini oltre che il corso della storia.

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