di Luigi Cortese

L’Assemblea generale dell’Onu ha approvato la risoluzione proposta dalla Giordania per una tregua del conflitto sulla Striscia di Gaza. Questo voto è arrivato proprio mentre è in atto una vasta operazione militare con intensi bombardamenti da parte di Israele.

Nel testo, presentato dalla Giordania, si proponeva una “tregua umanitaria immediata, duratura e prolungata che conduca alla cessazione delle ostilità, e che tutte le parti rispettino immediatamente e pienamente i loro obblighi ai sensi del diritto internazionale, in particolare per quanto riguarda la protezione dei civili“. Si chiedeva inoltre la “fornitura immediata, continua e senza ostacoli di beni e servizi essenziali ai civili in tutta Gaza, e la revoca dell’ordine da parte di Israele di evacuazione dei palestinesi dal nord della Striscia e respinge fermamente qualsiasi tentativo di trasferimento forzato della popolazione civile palestinese“.

Il risultato del voto per la risoluzione, non vincolante, ha visto l’approvazione con 120 voti a favore, 14 contrari e 45 astenuti, tra i quali l’Italia. Ad astenersi anche Germania, Bulgaria, Finlandia, Grecia, Giappone, Sud Corea, Ucraina, Gran Bretagna, Slovacchia, Tunisia. I 14 Paesi contrari invece, oltre a Israele e Stati Uniti, sono: Austria, Croazia, Fiji, Cecoslovacchia, Guatemala, Ungheria, Isole Marshall, Micronesia, Nauru, Tonga, Papua Nuova Guinea e Paraguay.

Il rappresentante di Israele, l’ambasciatore Gilad Erdan, definendo ridicola la risoluzione ha anche accusato l’Onu dichiarando: “Oggi è un giorno che passerà alla storia nell’infamia, un giorno buio per l’Onu, che non ha più un briciolo di rilevanza o legittimità. Israele ha il diritto di difendersi. L’unico modo è sradicare la capacità terroristica di Hamas, e questa risoluzione non nomina neppure Hamas. Perché difendete degli assassini, dei terroristi che decapitano bambini? Vergogna“.

L’Occidente ha perso un appuntamento importante con la storia; l’astensione dell’Italia sarà una macchia indelebile per il nostro paese. Il Medio Oriente ha bisogno di una pace giusta, ma finché Israele e gli Stati Uniti non riconoscono le ragioni palestinesi non arriverà mai.

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