di Redazione

Noi lo avevamo denunciato già anni fa, con una campagna di affissioni in tutta Italia dove una serie di persone diverse – dall’anziano al giovane, dal diversamente abile fino all’adolescente con problemi relazionali – erano tutti potenziali vittime di una eutanasia sempre più a maglie larghe.

Se infatti l’eutanasia prende piede, nessuno potrà impedire a un anziano di farla finita solo perché in solitudine o a un adolescente di chiede di morire perché in preda a una pena d’amore o perché sta vivendo un dramma come quello delle tossicodipendenze.

Ebbene, ora questo sta succedendo davvero in Canada, che prevede di espandere il suo programma di “aiuto medico per chi muore” (MAID) nel 2024 per includere le persone affette da dipendenza dalla droga. Il programma è già utilizzato in Canada per facilitare il suicidio assistito o l’eutanasia per le persone con una “condizione medica grave e irrimediabile“. Tali condizioni sono state interpretate in modo ampio e non esiste più una barriera che imponga ai candidati di essere malati terminali.

Dal prossimo anno, quindi, non sarà più necessario nemmeno avere un problema fisico. L’estensione a coloro che soffrono di malattie mentali è stata ritardata di un anno, ma dovrebbe iniziare a marzo 2024. Per estensione, quindi, anche chi soffre di malattie mentali causate dall’abuso di sostanze avrà diritto al programma MAID.

Secondo Kevin Yuill, ex professore di studi americani presso l’Università di Sunderland nel Regno Unito, «negli otto anni trascorsi da quando MAID è stato legalizzato per i malati terminali, è stato esteso ai disabiliai senzatetto e ai detenuti. E presto i tossicodipendenti saranno i prossimi».

Fonte: Pro Vita e Famiglia

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