di Luigi Cortese
Per Aboubakar Soumahoro i guai non finiscono. Dopo gli arresti domiciliari per moglie e suocera, per frode nelle pubbliche forniture e bancarotta fraudolentaDopo gli arresti domiciliari per moglie e suocera, per frode nelle pubbliche forniture e bancarotta fraudolenta, adesso il Deputato, ex Sinistra Italiana oggi del Gruppo misto, rischia il seggio alla Camera. La segnalazione è arrivata dalla corte d’Appello di Bologna che ha trovato delle irregolarità su 12mila euro di contributi ricevuti durante la campagna elettorale.
Il tutto è nato durante le procedure di verifica della documentazione presentata dal Deputato nella circoscrizione regionale. Soumahoro era candidato nel collegio plurinominale Emilia Romagna, P02, dove veniva sconfitto dalla candidata del centrodestra Daniela Dondi. Fu però poi ripescato per i criteri di ripartizione dei seggi su scala nazionale. Ora la documentazione è in mano alla commissione elettorale della Camera, che dovrà poi ascoltare il Deputato che a sua volta, dopo la decisione presa in commissione, potrà comunque presentare ricorso.
Soumahoro, naturalmente, si è difeso dalle accuse dichiarando: “Le contestazioni di irregolarità che mi vengono mosse riguardano aspetti meramente formali. I fondi, come previsto dalla legge, sono stati tutti utilizzati per la campagna elettorale. I miei avvocati stanno predisponendo il ricorso contro il provvedimento della Corte d’appello di Bologna per confutare con precisione gli addebiti che sono stati sollevati nei miei confronti. La Giunta delle Elezioni che è l’organo parlamentare competente, riceverà quanto prima la mia documentazione per fare piena luce su ogni aspetto. Sono sereno, dimostrerò la mia assoluta trasparenza nelle sedi opportune“.
Il Deputato con gli stivaliDeputato con gli stivali, ricordiamo il suo gesto plateale in Montecitorio, rischia di finire fuori dal Parlamento, dove fino ad oggi si è aggrappato con le unghie alla poltrona davanti alla pesanti accuse contro la sua famiglia. Se Soumahoro avesse seguito i consigli, e si fosse dimesso, allora si che poteva camminare a testa alta, ma oggi, che su di lui pende l’ennesima accusa di utilizzo illecito di fondi, uscirà con le ossa rotte qualsiasi sia la decisione della commissione Elettorale. Bisognerebbe poi chiedere conto a Fratoianni, ed ai suoi amici di come abbiano scelto i loro candidati.