di Luigi Cortese

La N.A.T.O. (North Atlantic Treaty Organization), nata nel 1949 con l’obiettivo di proteggere gli stati membri dall’espansione dell’Unione Sovietica durante la Guerra Fredda, ha svolto un ruolo significativo nella politica mondiale per decenni, influenzando la politica degli stati membri portandoli su posizioni vicine a Washington. Tuttavia, nel contesto attuale, sorge la questione se questa alleanza militare abbia ancora senso ad esistere. In questo articolo voglio esplorare alcune delle sfide e delle critiche che circondano l’attuale ruolo della NATO, argomentando sulla sua inutilità odierna.

Il principale argomento a favore dell’inutilità della NATO oggi è che il suo scopo originario, ossia la deterrenza contro l’Unione Sovietica, è ormai obsoleto. Con la fine della Guerra Fredda negli anni ’90, l’Unione Sovietica si è sgretolata, e la minaccia, contrariamente a ciò che vogliono far credere i media propagandistici, di un’espansione militare dell’Est è drasticamente diminuita. Di conseguenza, ciò solleva dubbi sulla necessità di mantenere una struttura militare così ampia e costosa come la NATO.

Viceversa è da notare l’esatto contrario: l’espansione continua della NATO verso est, includendo paesi precedentemente appartenenti all’area di influenza sovietica. Questo ha portato a tensioni con la Russia, che vede queste mosse come minacce alla sua sicurezza. Questa espansione ha portato a un aumento della militarizzazione e ha contribuito ad alimentare le tensioni, senza nessun chiaro beneficio per la sicurezza dell’Europa.

La NATO negli anni ha tenuto anche ruoli ambigui, arrivando ad entrare in conflitti al di fuori del suo mandato originario: come l’intervento in Afghanistan e quello in Libia. Questi interventi hanno sollevato dubbi sulla capacità dell’organizzazione di gestire efficacemente situazioni complesse, nonché sulla sua legittimità nel decidere di agire militarmente in assenza di una minaccia diretta contro uno dei suoi membri.

Un altro punto cruciale è l’enorme investimento, da parte dei suoi membri, per il suo mantenimento. La spesa militare continua ad essere un argomento di dibattito, poiché alcuni membri spendono significativamente di più rispetto ad altri. Questo solleva domande sulla giustificazione di tali spese, soprattutto in un momento in cui molti paesi stanno affrontando sfide economiche e sociali. Oggi il mondo si sta confrontando con nuove situazioni, come il terrorismo internazionale e la cybersecurity. La NATO, con il suo focus storico sulla difesa militare tradizionale, è oggi una struttura inadeguata per affrontare queste minacce.

La NATO oggi vive grazie al mito del suo ruolo storico: assicurare la sicurezza dell’Europa durante la Guerra Fredda. Da molte parti del mondo si parla di riformare l’organizzazione, ma è davanti agli occhi di tutti che è arrivato il momento di rivalutare il suo scopo e la sua esistenza stessa. In un mondo in continua evoluzione, è importante considerare attentamente il ruolo e l’efficacia delle organizzazioni internazionali. Poi non dimentichiamo le parole di Michail Gorbačëv, ultimo presidente dell’URSS, che il 6 maggio del 2008 in un’intervista al The Telegraph dichiarò: “Gli americani ci promisero che la NATO non sarebbe mai andata oltre i confini della Germania dopo la sua riunificazione ma ora che metà dell’Europa centrale e orientale ne sono membri, mi domando cos’è stato delle garanzie che ci erano state accordate? La loro slealtà è un fattore molto pericoloso per un futuro di pace perché ha dimostrato al popolo russo che di loro non ci si può fidare”. Parole che lette oggi con davanti il teatro di quanto succede nel conflitto Russo-Ucraino hanno un senso di premonizione.

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